Missione a Salisburgo, per il Presidente della Regione, Raffaele Fitto, impegnato nei lavori della IV Conferenza dei Presidenti delle Regioni con Poteri Legislativi
L’organismo, nato nel 2000 , partecipa attivamente al dibattito sul futuro dell’Europa ed ha presentato ipotesi di prospettive politiche e proposte concrete agli Stati membri, al Consiglio Europeo, al Parlamento Europeo ed alla Convenzione.
Le costituzioni ed i diversi sistemi istituzionali degli Stati membri prevedono diversi gradi di integrazione delle Regioni nelle politiche europee.Particolare interesse, ad esempio, ha destato la legge italiana 5 giugno 2003 che permette alle regioni italiane l’accesso alla Corte di giustizia europea.
Questa quarta Conferenza dei Presidenti è chiamata ad approvare un documento che costituirà poi argomento di discussione per la Conferenza Intergovernativa.
Il Presidente Fitto ha, in serata, relazionato su " Dimensione regionale e cooperazione tranfrontaliera nella costituzione europea".
"Credo- ha detto il Presidente Fitto- che da parte nostra debba provenire un forte invito, in sede di Conferenza Intergovernativa, affinchè il dialogo ed il confronto instauratosi tra Commissione europea e Governi locali su questi temi assumano sempre più i connotati di una collaborazione continua e strutturata che assicuri il più ampio coinvolgimento e la maggiore partecipazione ‘dal basso’ dei cittadini alle decisioni europee.
"Credo che in tale sede- ha continuato il Presidente- sia importante riaffermare l’esigenza che le Regioni e gli Enti locali partecipino ai processi decisionali europei come protagonisti autonomi e non più come attori terminali degli atti comunitari".
Il Presidente ha poi proseguito ricordando gli importanti risultati raggiunti dal Comitato delle Regioni " in particolare- ha detto Fitto che della sez. italiana del Comitato è Presidente ( l’AICCRE)- mi riferisco al Protocollo di collaborazione con la Commissione europea, alla accresciuta partecipazione del Comitato alle riunioni informali del Consiglio, ai più intensi rapporti sviluppati con il Parlamento europeo".
Il Presidente ha sottolineato l’opportunità che il Comitato operi in modo da garantire anche al suo interno una maggiore rappresentanza delle Regioni con potere legislativo. "L’efficacia, ma anche la qualità delle politiche comunitarie, e quindi più in generale l’avvicinamento e la condivisione da parte dei cittadini del processo di costruzione europea-ha aggiunto il Presidente- dipendono in misura rilevante dal livello di partecipazione che può essere assicurato alle autorità subnazionali nella formulazione delle politiche comunitarie. Occorre proseguire su questa strada, chiedendo alla Commissione, al Parlamento Europeo ed al Consiglio, di ampliare le occasioni di coinvolgimento e di consultazione obbligatoria, specie nelle materie a forte impatto territoriale e ove le competenze con potere legislativo sono maggiori".
Il Presidente si è poi soffermato sugli strumenti di collaborazione internazionale. "I processi di globalizzazione delle economie –ha detto- sono sempre più interrelati ai processi di sviluppo locale. Riteniamo essenziale evitare che la globalizzazione finisca con l’accentuare le disparità nella ripartizione del benessere tra le Regioni dell’Unione. L’Europa -ha ricordato il Presidente- ha una lunga esperienza maturata nel settore della cooperazione sia al suo interno che con le regioni di prossimità con le quali ha stabilito specifici accordi di collaborazione.
"Occorre ora fare un passo avanti -ha proseguito Fitto-, dare cioè una base giuridica a queste forme di partenariato territoriale, riconoscendo il ruolo che esse hanno nello sviluppo, ma anche nell’integrazione sociale e culturale di Comunità assai diverse tra loro.
"Una delle richieste avanzate dal Comitato delle Regioni -ha ricordato il Presidente- è stata, appunto, l’inserimento della cooperazione transfrontaliera ed interregionale nella parte III della Costituzione e l’assicurazione di risorse finanziarie certe per il sostegno di progetti di gemellaggio tra città. I partenariati internazionali, intesi come rapporto tra Comunità locali che costruiscono spazio comune… rappresentano lo strumento di cooperazione in grado di assumere un’identità riconoscibile ed un ruolo più chiaro nel dialogo istituzionale con gli organismi comunitari, le organizzazioni internazionali e i governi nazionali. Riteniamo opportuno che l’Unione si adoperi per fornire le risorse necessarie per sviluppare tali forme di collaborazione attivando tutte le iniziative che possono avere un effetto moltiplicativo sulla crescita del benessere collettivo e lo sviluppo integrato transnazionale."
Un ultimo riferimento, il Presidente lo ha fatto al fenomeno migratorio che rappresenta "un elemento fondamentale di comunicazione di integrazione tra Comunità appartenenti ad aree e regioni di prossimità. E’ in quest’ottica -ha concluso il Presidente- che i flussi migratori acquistano un significato ed una valenza straordinaria che va colta e valorizzata anche attraverso un maggiore inserimento ed una maggiore partecipazione degli immigrati alla vita economica e sociale delle nostre Comunità. Ritengo che da questa Conferenza debba partire una proposta di forte esortazione in direzione dell’Unione per includere, nel progetto definitivo di Costituzione, una politica dell’accoglienza che torni ad ispirarsi ai valori della solidarietà, di coesione, di sviluppo, di rispetto dei diritti fondamentali dell’Uomo".
A margine della Conferenza, il Presidente Fitto, parlando con alcuni giornalisti, ha ribadito che: "E’ importante che le regioni con Poteri Legislativi sostengano il Comitato delle Regioni per assicurarne un più forte ruolo nell’ambito degli organismi dell’Unione e che nel contempo affermino la loro specificità per concorrere ai processi decisionali ascensionali in adesione al principio della sussidiarietà".