Ria: Un Consiglio ha il dovere di lavorare fino alla fine e fino in fondo, trattando tutti gli argomenti del programma che non hanno, quindi, una "zona Cesarini"»
Rapporto con l’Università, sviluppo locale, trasporti: il Consiglio Provinciale, riunito oggi a Palazzo dei Celestini, ha avviato una lunga serie di interventi che sono tra gli ultimi atti che l’assise consiliare è chiamata ad approvare in questa legislatura presieduta da Lorenzo Ria.
Alla seduta non hanno partecipato i consiglieri di minoranza (fatta eccezione per il consigliere Ernesto Toma dei Cristiano democratici per le libertà, che ha partecipato ad una parte della seduta e ha votato favorevolmente i punti relativi al Consorzio Ulpia e al Pit n. 9), che hanno abbandonato l’aula, in apertura dei lavori, per manifestare il proprio dissenso rispetto ai tempi tecnici, a loro dire troppo ristretti, di notifica degli atti relativi ai punti iscritti all’ordine del giorno.
A tal proposito il presidente Lorenzo Ria ha preso la parola dichiarando: «I banchi vuoti sono sempre una ferita per la democrazia, specialmente se sono conseguenza, come in questo caso, di posizioni strumentali. Non c’è stata, infatti, nessuna violazione del regolamento normativo, anzi la nostra azione è stata improntata come sempre alla massima correttezza».
«Il segretario generale ha comunicato – ha continuato Ria leggendone l’attestazione allegata al presente comunicato – che gli atti sono stati depositati presso l’ufficio di segreteria il 19 aprile scorso. Anche nel caso della delibera dei Distretti turistici locali, citato ad esempio dalla minoranza, la documentazione relativa è stata trasmessa alla Commissione consiliare il 31 marzo».
E ha aggiunto: «A mio parere si tratta di un dato formale che assume però un chiaro significato politico. Un Consiglio ha il dovere di lavorare fino alla fine e fino in fondo, trattando tutti gli argomenti del programma che non hanno, quindi, una "zona Cesarini"».
«Capisco che l’opposizione non digerisca che questa maggioranza continui a lavorare, a produrre idee e progetti, a portare a conclusione il suo programma».
«Ulteriore prova ne sia che nell’ultima seduta del Consiglio di lunedì prossimo, all’inizio del quale rivolgerò il mio saluto di commiato, sarà approvato il Conto consuntivo, con il quale non solo lasciamo i conti a posto, ma mettiamo l’amministrazione che verrà nelle condizioni di lavorare sin dal giorno dopo», ha concluso il presidente Ria.
I lavori del Consiglio sono poi entrati nel vivo con la discussione e l’approvazione dei punti all’ordine del giorno.
Tre sono gli importanti provvedimenti che riguardano il patrimonio e la collaborazione, sempre più stretta, con l’Università degli studi di Lecce, approvati dall’assise provinciale.
La Provincia ha concesso in comodato trentennale all’ateneo salentino parte dell’immobile dell’ex Convitto Palmieri, ha trasferito in comodato gratuito trentennale l’ex caserma Cimarrusti ed ha ceduto in comodato quindicennale l’edificio ex Cnos. Tutti passaggi patrimoniali che puntano ad agevolare la realizzazione del progetto "Lecce, città universitaria".
Parte dello storico complesso architettonico dell’ex Convitto Palmieri, le cui facciate con il maestoso colonnato sono state recentemente restaurate dalla Provincia, accoglierà scuole di dottorato, corsi di studio di eccellenza, laboratori specialistici, centri di documentazione dell’Università leccese.
Si aggiunge così un nuovo fondamentale tassello all’ambizioso progetto della Provincia di rivitalizzare il cuore del centro storico della città barocca creando un Polo culturale attraverso l’ideale unione della nuova sede universitaria dell’ex Convitto Palmieri alla vicina Biblioteca Bernardini e al Museo provinciale Castromediano, completamente restaurato e arricchito con nuove sezioni tematiche.
Il Convento dei Teresiani, denominato anche "ex Caserma Cimarrusti", sarà invece utilizzato come residenza universitaria per studenti che frequentano corsi di eccellenza, come luogo di manifestazioni culturali, come foresteria per ospiti di chiara fama. Tale cessione vale come quota di adesione all’Isufi (Istituto Superiore Universitario di Formazione Interdisciplinare) o alla sua Fondazione per un valore nominale di 2.500.000,00 di euro.
Con comodato quindicennale, infine, la Provincia ha ceduto all’Università i padiglioni già destinati ad officine-laboratori ed aule dell’edificio ex Cnos, nell’area dei Salesiani di Lecce. La struttura continuerà ad ospitare la Facoltà di Scienze della formazione.
L’assessore alla Cultura Remigio Morelli dichiara: «Si chiude oggi un ciclo, ma non una stagione di rapporti con il mondo accademico con il quale la Provincia ha avuto fino ad oggi un rapporto sempre più dialettico, dinamico e partecipato, riconoscendo nell’Università uno degli interlocutori principali per la crescita del territorio salentino».
Un altro importante provvedimento approvato dal Consiglio Provinciale riguarda lo Statuto del Centro Universitario Consortile per l’insegnamento a distanza denominato "ULPIA".
Al costituendo consorzio partecipano, in qualità di soci fondatori, l’Università degli studi di Lecce, i Comuni di Maglie e San Cesario, la ASL di Bindisi, le ASL Lecce 1 e 2, il Consorzio di formazione interuniversitario sulla formazione CO.IN.FO.
Il Consorzio Ulpia opererà nell’ambito delle tecnologie dell’istruzione e della formazione a distanza coordinando, assumendo e promuovendo la ricerca scientifica, la sviluppo didattico e tecnologico, il trasferimento di competenze ed esercitando il controllo di qualità sui servizi ed attività di formazione a distanza.
Sarà, inoltre, struttura di raccordo, promozione e monitoraggio di iniziative condotte d’intesa con il ministero della sanità per il conseguimento di crediti ECM.
Proseguendo il cammino avviato dalla Provincia per la riscoperta e il riutilizzo degli antichi impianti industriali ormai in disuso che costellano il Salento, il Consiglio Provinciale ha approvato lo statuto del Consorzio per la tutela e la valorizzazione del patrimonio archeo-industriale, costituito insieme con il Comune di San Cesario, la Camera di Commercio, l’Università degli Studi di Lecce, l’IBAM-CNR e l’Associazione degli industriali di Lecce.
L’adesione della Provincia di Lecce al Consorzio consentirà tra l’altro di realizzare un sistema museale di nuova conoscenza che renderà fruibili al pubblico un considerevole numero di opifici appartenenti all’archeologia industriale con tutto il background della storia economica e della civiltà industriale salentina.
Il Consorzio avrà il compito di realizzare iniziative conoscitive del fenomeno dell’archeologia industriale, censirà le risorse e catalogherà i monumenti di questo settore, diffonderà tematiche relative a questo patrimonio, raccoglierà notizie, informazione, dati, immagini, film relativi alla formazione di personale specializzato, riordinerà e s’impegnerà a salvaguardare gli archivi di enti economici e d’impresa, svolgerà indagini sul fabbisogno formativo e professionale utili agli scopi sociali, organizzarà attività di benchmarking e promuoverà il recupero e la valorizzazione del patrimonio archeo-industriale.
In materia di Sistemi Locali di sviluppo il Consiglio provinciale ha approvato gli schemi di convenzione tra gli enti aderenti al ‘Programma Integrato Territoriale’ (PIT) n. 8 e n. 9.
Il primo denominato "Area Jonica-salentina" riunisce 67 comuni e le Province di Lecce, Brindisi e Taranto con la Provincia Brindisi in qualità di ente capofila.
La convezione riguarda in particolare l’istituzione di un Ufficio unico che gestirà in forma associata tutte le funzioni relative all’attuazione dei progetti di sviluppo economico ed occupazionale nel settore agricolo del territorio salentino.
Il secondo, avente come Ente capofila il Comune di Casarano, denominato "Consolidamento ed innovazione sul sistema produttivo locale incentrato sulla presenza diffusa di imprese manifatturiere – territorio Salentino leccese" disciplina le modalità di attuazione in forma associata del progetto secondo le linee guida elaborate e definite dalla regione Puglia e secondo il programma PIT presentato dal Comitato per l’Accordo di programma nell’aprile 2003.
Il vicepresidente Salvatore Capone dichiara: «Il Pit 9 può realmente contribuire al sostegno e rilancio del manifatturiero offrendoci l’occasione di strutturare una collaborazione sinergica tra i vari enti e di costruire un sistema a rete con le aziende interessate. Ricordo che il Pit 9 finanzia gli interventi previsti con oltre 54.000 euro di risorse pubbliche per arrivare a 94.000 euro comprensivi dei cofinanziamenti privati».
Approvando "I criteri generali e le linee d’indirizzo per il riassetto organizzativo e strategico della gestione dei cespiti di proprietà pubblica e dei servizi di trasporto pubblico", la Provincia di Lecce ha compiuto il primo fondamentale passo verso la costituzione di una nuova società di capitali alla quale conferire la titolarità dei servizi di trasporto Pubblico locale che spettano alla Provincia, garantendo la propria partecipazione alla compagine societaria mediante capitale conferito e con la presenza di amministratori e sindaci.
I servizi plurimi di trasporto, in parte affidati alla STP ed in parte ad imprenditori privati, sono da riassegnare a causa dei contratti ponte ormai scaduti.
Ma questa situazione ha imposto anche la necessità di ridefinire strategicamente la titolarità del servizio per evitare che, in assenza di precise determinazioni provinciali, l’intero settore sia sottoposto, entro il 30.9.2004, a procedure di privatizzazione (art. 16 della L.R. 18/02) con conseguente rinuncia dell’Ente ad esercitare un ruolo fondamentale nel settore del Trasporto pubblico locale.
Di particolare interesse, per le problematiche molto attuali che si propone di affrontare, è l’approvazione del programma d’intervento per la promozione di fonti rinnovabili e del risparmio energetico e per l’istallazione e l’esercizio degli impianti di produzione di energia.
Avvalendosi della collaborazione dell’Università di Lecce, dell’ENEA e della Agenzia dell’Energia della stessa Provincia, svilupperà una politica di uso razionale delle materie prime energetiche dirette alla promozione del risparmio, all’uso appropriato delle fonti di energia, al miglioramento dei processi tecnologici,allo sviluppo delle fonti rinnovabili, contribuendo in tal modo a favorire condizioni di compatibilità ambientale.
Un’altra importante novità è stata infine introdotta dal Consiglio provinciale che ha deliberato l’istituzione di un consorzio di garanzia collettiva fidi della imprese agricole della provincia di Lecce, denominato Agrifidisalento, insieme alla Camera di Commercio.
Il settore del credito agrario, a cui fanno ricorso tutte le imprese agricole attive sul territorio, riveste infatti un ruolo strategico per l’intera economia salentina.
Partendo da questa premessa la Provincia si è attivata per venire incontro alle esigenze degli imprenditori agricoli in base a quanto previsto, tra l’altro, nel Piano agricolo triennale.
Il coinvolgimento della Camera di Commercio di Lecce nasce da un protocollo d’intesa siglato con la Provincia alla fine del 2003 per l’attuazione congiunta di una serie di interventi, tra cui proprio la costituzione e partecipazione a consorzi fidi.
L’istituzione del Consorzio denominato Agrifidisalento ha avuto, inoltre, il pieno sostegno del Comitato provinciale di promozione e sviluppo del comparto agricolo salentino presieduto dall’assessore all’Agricoltura Cosimo Durante che dichiara: «Abbiamo centrato un ulteriore obiettivo collegato con il Piano agricolo triennale approvato dalla Provincia di Lecce. Nel Salento, infatti, lo strumento del credito rappresenta ancora un punto di debolezza per l’imprenditoria agricola che ora avrà dalla sua parte uno strumento in più».
In base all’articolo 3 dello Statuto, il Consorzio è basato sui principi della mutualità e non ha fini di lucro.
L’organismo avrà il compito di assistere e agevolare le imprese consorziate nell’accesso al credito anche attraverso la prestazione di garanzie collettive.
In particolare Agrifidisalento si occuperà della stipulazione di una o più convenzioni con istituti e aziende di credito per concordare la concessione ai propri consorziati di finanziamenti in regime di favore e per operazioni di leasing e di factoring; costituirà uno o più fondi a rischio, con somme ottenute dai contributi dei soci e sovvenzioni di terzi; determinerà le modalità per l’impiego delle fideiussioni che i consorziati e i terzi si sono impegnati a concedere; fornirà consulenza finanziaria alle imprese agricole consorziate; assisterà i consorziati per l’espletamento delle pratiche bancarie garantite e non garantite e per le modalità di accesso al mercato sia pubblico che privato; promuoverà e sosterrà le iniziative nel settore del credito ordinario e dei finanziamenti in ogni loro forma destinati alla realizzazione degli scopo sociali; fornirà informazioni ai consorziati sul sistema di distribuzione del credito, sulle condizioni di offerta, da parte di enti pubblici, banche ed istituti finanziari.