L’intervento, inserito nel Piano Triennale delle Opere Pubbliche, consentirà di dotare le tre strutture di una sede più ampia ed attrezzata
Il progetto della Provincia di Lecce di potenziare e rilanciare il Museo di Storia naturale, dell’Osservatorio faunistico provinciale e del Centro di accoglienza della fauna esotica compie un ulteriore e concreto passo in avanti.
La Giunta provinciale, presieduta dal Presidente Lorenzo Ria, ha approvato venerdì scorso il progetto definitivo di riqualificazione dell’edificio che ospiterà le attività e ha deliberato l’accensione di due distinti mutui presso la Cassa Depositi e Prestiti per un importo complessivo di 2 milioni e 100mila euro.
La decisione di recuperare l’immobile è il risultato di una serie di accordi tra Provincia, Dipartimento di Scienze e Tecnologie Biologiche e Ambientali (DISTEBA) dell’Università degli Studi di Lecce e Comune di Calimera, proprietario dell’immobile che si trova attualmente allo stato di rustico in un’area di elevato pregio naturalistico ed ambientale.
L’intervento, inserito nel Piano Triennale delle Opere Pubbliche, consentirà di dotare le tre strutture di una sede più ampia ed attrezzata.
Nell’edificio, costruito in cemento armato negli anni ‘80 su una superficie di 3000 quadrati, saranno realizzati un’ampia sala d’ingresso, una biblioteca specialistica, un laboratorio didattico ed il collegamento con la zona uffici e direzione ubicati al piano superiore (360 mq).
Il percorso espositivo avrà inizio da un’ampia sala di circa 230 mq dedicata alla paleontologia e proseguirà nella zona, estesa su circa 360 mq, riservata ad insetti, anfibi, rettili ed animali notturni. Altre aree, per complessivi mq 350, saranno dedicate alla biologia umana, alla micologia e alle esposizioni tassidermiche. La zona "mineralogia e biologia marina" chiude la visita museale per ulteriori mq 220.
L’edificio sarà dotato anche di una sala destinata all’allevamento e alla riproduzione per complessivi mq 270. Un’altra area di circa 310 mq sarà destinata al pronto soccorso ed al recupero della fauna ferita e debilitata, oltre ai locali destinati a servizi, al personale ed agli impianti tecnologici.
Il Museo di storia naturale è diventato nel tempo riferimento per naturalisti ed appassionati. La struttura, unica nel suo genere nel Sud Italia, custodisce reperti di varie discipline delle scienze naturali (mineralogia, paleontologia, malacologia, entomologia, ornitologia, erpetologia), dispone di animali vivi e di una banca dati con la descrizione delle caratteristiche biologiche e veterinarie ed i luoghi di provenienza di tutti gli esemplari transitati.
La nuova sede del Museo ospiterà anche l’Osservatore Faunistico provinciale ed il Centro di prima accoglienza sulla fauna esotica. Entrambe le strutture hanno fornito fino ad oggi un contributo importantissimo al recupero di esemplari appartenenti, in larga parte, a specie dichiarate in pericolo di estinzione dalle Convenzioni internazionali.
Basti pensare che solo nel 2002 sono pervenuti 517 esemplari, uccelli, mammiferi e rettili, in gran parte recuperati alla vita naturale e trasferiti dopo le prime cure al centro regionale per la riabilitazione. I Comuni del Salento interessati al recupero e consegna degli esemplari sono stati 72, a cui bisogna aggiungere 2 della provincia d Bari, 4 della provincia di Brindisi e 7 della provincia di Taranto.
Tra gli altri compiti svolti dall’osservatorio: il censimento faunistico per il miglioramento dell’habitat a fini ecologici, la progettazione e la realizzazione di interventi per il ripopolamento, lo studio dei rapporti della fauna selvatica con le altre componenti ambientali ed altro.
Il Presidente della Provincia Lorenzo Ria dichiara: «Questo intervento si inquadra negli indirizzi di politica ambientale che la Provincia ha attuato e continua ad attuare, tra cui vanno ricordati la bonifica dei siti inquinati, la salvaguardia della fauna e della flora attraverso il potenziamento della vigilanza faunistico-ambientale, il rilevamento dell’inquinamento atmosferico ed il biomonitoraggio, il controllo delle emissioni in atmosfera e delle acque di balneazione, la salvaguardia delle coste e delle zone umide, l’istituzione di percorsi storico-naturalistici con la realizzazione delle piste ciclabili, per le quali la Provincia di Lecce, unico ente del Mezzogiorno d’Italia, ha ricevuto un riconoscimento a livello nazionale».