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Salento, Scu sconfitta ma ci sono più droga e armi

Data: 18/01/2003 - Ora: 09:16
Categoria: Cronaca

Meno tabacchi di contrabbando, più droga e armi: è in estrema sintesi il quadro dei traffici illeciti in Salento tracciato nella sua relazione inaugurale dell’anno giudiziario dal procuratore generale reggente del distretto della Corte di appello di Lecce, Giuseppe Giannuzzi. Il pg sottolinea i numerosissimi successi ottenuti da forze di polizia e magistratura nella repressione dei fenomeni di criminalità, nonostante che «la criminalità organizzata interessi «pesantemente» il Salento, perchè «per la posizione geografica, esso è terreno di coltura della malavita più agguerrita e attrezzata».

«Le indagini - aggiunge tra l’altro Giannuzzi - hanno confermato come il Salento rappresenti il punto privilegiato di introduzione in Italia, anche per il successivo smistamento nell’Europa occidentale, dell’eroina prodotta nel Sudest Asiatico e nel Medioriente e proveniente dall’Albania e, sempre più spesso, della cocaina di produzione dei paesi dell’America Latina, anch’essa proveniente dall’Albania».
Per il favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e della tratta degli essere umani, «i risultati conseguiti - afferma il pg nella relazione - sono ottimi sia nelle indagini che nei processi». Nella provincia di Brindisi «sono state disgregate organizzazioni criminali, con l’arresto di numerose persone; il contrabbando di tabacchi lavorati esteri può ritenersi pressochè scomparso». Di contro «si sta assistendo ad una recrudescenza del traffico di sostanze stupefacenti, del fenomeno dell’immigrazione clandestina, del traffico di armi».
Il procuratore generale reggente sottolinea nella relazione che la Dda segnala «una sensibile diminuzione delle attività illecite tradizionali, soprattutto di quelle delle rapine», registrata anche grazie all’arresto di Vito Di Emidio e la successiva collaborazione del pericoloso latitante. Preoccupa - aggiunge Giannuzzi - «il fenomeno delle estorsioni che è assai probabilmente più esteso di quello risultante dai processi in corso, attesa la scarsa propensione a denunciare, da parte delle persone offese».
Le «organizzazioni criminali storicamente inserite nell’associazione di tipo mafioso comunemente nota come Sacra Corona Unita - rileva Giannuzzi - «hanno continuato a risentire dei ripetuti successi giudiziari, conseguiti anche nell’ultimo anno». «Il dato positivo - sottolinea il pg - non deve indurre gli inquirenti ad abbassare la guardia».
Un contributo da non sottovalutare, per Giannuzzi, è quello dei collaboratori di giustizia. Il pg elenca poi i successi ottenuti dalle investigazioni che hanno spesso portato a sentenze con numerosi anni di carcere per la malavita organizzata. Per il crimine internazionale Giannuzzi ricorda una ordinanza del gip di Lecce eseguita il 18 marzo 2002 grazie alla quale sono stati catturati 16 cittadini albanesi, canadesi e italiani implicati in traffici internazionali di sostanze stupefacenti.
Per la provincia di Taranto, il pg sottolinea che anche lì la «criminalità organizzata è pressoché debellata dai successi giudiziari». Al riguardo sottolinea che «l’era della grande criminalità tarantina si è conclusa con la sentenza della Corte di Cassazione del processo Ellesponto che ha decretato la conferma definitiva delle pesanti condanne in precedenza comminate dalla Corte di Assise di Appello della sezione di Taranto».
Giannuzzi mette ancora in rilievo l’importanza e l’efficacia delle misure di prevenzione di carattere patrimoniale che colpiscono direttamente le fonti di reddito dell’organizzazioni criminali.

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