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Sacra Corona, retata e raffica di arresti

Data: 13/04/2004 - Ora: 08:58
Categoria: Cronaca

Nel fascicolo anche una intercettazione shockdurante l'esecuzione di un boss in Montenegro

Una retata in perfetto stile tra intelligence e azione. Così sono scatti 29 arresti in varie regioni compiuti stamane nell'ambito di una delle più importanti operazioni della Polizia di Stato nei confronti dei vari clan della Sacra Corona Unita. Gli investigatori ritengono, tra l'altro, di aver dato un nome ai responsabili di 17 omicidi di mafia compiuti negli ultimi anni nel Brindisino. Un centinaio di agenti delle Squadre Mobili delle questure di Brindisi e di Lecce e della Direzione investigativa antimafia del capoluogo salentino stanno eseguendo 29 ordinanze di custodia cautelare in carcere e decine di perquisizioni domiciliari. Gli agenti stanno operando in provincia di Brindisi e nelle città dove i presunti sicari della Sacra Corona Unita si sono trasferiti: in particolare nelle province di Torino, Massa Carrara, Ascoli Piceno e Messina. Il lavoro investigativo si è avvalso anche delle dichiarazioni di dodici collaboratori di giustizia e dei riscontri compiuti anche attraverso intercettazioni telefoniche. L'operazione è stata chiamata 'Murder' (assassinio) ed ha posto al centro di tutta l'attività investigativa proprio la cattura dei presunti responsabili dei diciassette omicidi. Le ordinanze di custodia cautelare sono state emesse dal giudice delle indagini preliminari di Lecce Pietro Baffa, su richiesta dei sostituti procuratori Leonardo Leone De Castris della Direzione distrettuale antimafia salentina e Adele Ferraro della Procura di Brindisi. C'è anche un'intercettazione telefonica fatta mentre veniva ucciso un boss della Sacra corona unita nel fascicolo giudiziario che ha portato stamattina alla cattura di 29 persone in varie regioni d'Italia con l'accusa di aver partecipato a 17 omicidi, commissionati da vari clan dell' organizzazione mafiosa salentina Scu. L'intercettazione - a quanto si è saputo - si riferisce all'uccisione di Santino Vantaggiato, un boss tra i più potenti della Sacra Corona Unita, che fu compiuta nel settembre del 1998 a Bar, in Montenegro, dove il capo clan era latitante da anni. I suoi assassini lo freddarono, ma prima fecero ascoltare a qualcuno, tramite un telefono cellulare, le preghiere e le richieste di aiuto di Vantaggiato, terrorizzato per aver compreso che cosa stava per accadergli.

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