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Ruppi: quattro milioni di persone pronte ad emigrare dall'Africa

Data: 24/01/2005 - Ora: 10:48
Categoria: Politica

«Medici senza frontiere» e i giuristi: i centri di permanenza temporanea sono come prigioni, vanno chiusi

"Da notizie di prima mano che mi sono arrivate, ci sono almeno quattro milioni di persone in Africa pronte a partire - e non a "invadere", come dicono alcuni - alla volta delle nostre coste". Ad annunciarlo è stato l’arcivescovo di Lecce, mons. Cosmo Francesco Ruppi, intervenuto a Lecce alla giornata inaugurale del convegno sull’immigrazione nell’area mediterranea, organizzato dal Mcl (Movimento cristiano lavoratori). «L’immigrato non è un delinquente - ha detto l’arcivescovo - semmai delinquente è chi non lo accoglie. Non è possibile risolvere il problema dell’immigrazione chiudendo le saracinesche, attraverso il ricorso alla polizia. Si tratta di un problema politico che va affrontato attraverso interventi mirati alla formazione e al sostegno allo sviluppo». Secondo mons. Ruppi «lo Stato ha il dovere di proteggere i poveri e quindi gli immigrati dall’inquinamento mafioso perché accoglienza e legalità sono le due facce di una stessa medaglia». «Sull’immigrazione - ha poi aggiunto il prelato - si sta giocando la partita della libertà religiosa: i cristiani hanno saputo accogliere rispettando le diversità, e a volte anche senza reciprocità. Questo significa riconoscere le radici cristiane della nostra cultura europea». L’europarlamentare e sindaco di Lecce Adriana Poli Bortone ha auspicato che «la partecipazione attiva degli immigrati alla vita del Paese che li ospita sia una fase transitoria e non di integrazione permanente, in modo tale che gli immigrati costretti oggi a lasciare le loro terre per necessità, possano un giorno farvi ritorno per portarvi ricchezza e cultura. Per far questo - ha proseguito il sindaco - serve una politica di formazione studiata anche sulla base di un’attenta conoscenza delle esigenze dei territori di provenienza degli immigrati». Il sindaco si è mostrato scettico sulla possibilità di trovare una linea comune europea sull’immigrazione: «Non credo che sarà facile metterci d’accordo nella Ue - ha detto - forse sarà più semplice trovare una via comune sulla formazione». Secondo il presidente Mcl, Carlo Costalli, «serve una strategia europea che però non vuol dire aprire indiscriminatamente le frontiere alle migrazioni economiche. Si tratta di favorire - ha affermato - attraverso opportuni accordi tra Paesi la creazione di mercati transnazionali del lavoro, supportati da adeguati sistemi informativi». Domani il convegno proseguirà con gli interventi, fra gli altri, del sottosegretario all’Interno Alfredo Mantovano, del presidente della giunta regionale pugliese, Raffaele Fitto, e del direttore del centro di accoglienza "Regina Pacis" di San Foca- Melendugno don Cesare Lodeserto.

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