La Giunta comunale di Roma ha approvato la prima bozza di riforma del regolamento dell'assistenza alloggiativa. L'approvazione è il primo passo ed adesso mancano i pareri del Consiglio comunale e delle Circoscrizioni. Con la riforma s'intende recuperare gradualmente il sistema dei residence convenzionali, che sono diventati dei veri e propri ghetti urbani. Invece di sradicare le famiglie in condizioni di grave disagio sociale dal loro tessuto sociale e di ''cronicizzare'' la loro situazione nei residences, saranno incentivate a cercare un'abitazione normale, con un contributo del Comune che potrà arrivare fino a un milione al mese e che sarà gestito dai servizi sociali delle circoscrizioni. (FM)
Se si considera che per ospitare le famiglie in condizioni di grave disagio sociale - spesso in una sola stanza - nei residences il Comune arriva a spendere oltre tre milioni al mese per nucleo familiare, si comprende come il graduale superamento del vecchio sistema potrà consentire anche dei risparmi assai significativi.

''Vorrei mettere l'accento - ha dichiarato l'assessore alla Promozione della Salute, Giusi Gabriele - sul progetto sociale che la storica decisione della Giunta porta con sè. Noi crediamo che concentrare in un ghetto le situazioni sociali estreme serva solo a produrre ulteriore degrado: basti pensare ai minori, sottratti alle relazioni con la famiglia allargata, con la scuola, con il loro quartiere e abbandonati in questi veri e propri focolai dell'emarginazione. Non crediamo di poter ottenere risultati immediati, i residence non si potranno svuotare di certo, per ora, ci sono centinaia di famiglie in lista d'attesa. Ma in prospettiva saremo in grado di fare progetti di reinserimento sociale per le singole famiglie, per gli individui. ci guadagneranno le famiglie, ne beneficeranno i quartieri interessati, dove l'effetto ghetto fa sì che spesso i cittadini guardino ai residence come a una minaccia costante per la tranquillità''.