Giocare all’Olimpico non è mai semplice. Se poi ci si trova contro la Roma capolista e con l’infermeria piena di titolari, l’impresa si complica.
Eppure Cavasin, dimostratosi ancora una volta un ottimo stratega, la partita l’aveva preparata bene.
Fin dal primo minuto i salentini, pur privi di giocatori del calibro di Conticchio, Piangerelli, Viali, Osorio e Juarez impongono il loro gioco. Una difesa attentissima e rapidi contropiede confondono i capitolini, che dimostrano scarsa fantasia nelle giocate ed un centrocampo fin troppo fragile. Gli ospiti giallorossi sono bravi a bloccare gli avversari che, per la prima mezz’ora, rimangono praticamente inoffensivi. Poi, al 34’, le prime azioni pericolose con Montella (preferito, a sorpresa, a Nakata) che con una girata dal limite dell’area prima e con un colpo di testa poi, impegna Chimenti in due splendide parate.
Le emozioni si riaccendono al 46’ con un episodio che farà discutere a lungo: Vugrinec tenta il dribbling su Zago che blocca palesemente la palla con la mano. L’arbitro, da due passi, non concede il rigore ed ammonisce Lucarelli per proteste.
Il secondo tempo si apre con una Roma più grintosa ma con un Lecce pronto a far scattare il contropiede che, in questa seconda frazione, realizza, con Vugrinec (migliore in campo) diverse occasioni. Ma, nonostante la classe dei salentini, il gol arriva al 24’: punizione da destra di Candela e Samuel, lasciato pericolosamente solo da Malusci, insacca di testa alle spalle di Cimenti. Il Lecce non ci sta e, dopo appena 10 minuti sfiora il pareggio con Vugrinec, il cui sinistro è splendidamente parato da Antonioli. Al 40’ un altro episodio dubbio a sfavore dei salentini: Lucarelli viene strattonato per un braccio all’interno dell’area ma l’arbitro Messina lascia proseguire. La partita si chiude con la vittoria della Roma per 1 – 0 e col rimpianto dei ragazzi di Cavasin che, pur accettando civilmente il verdetto del campo, rimangono penalizzati da un arbitraggio non all’altezza della situazione. (MC)