Si è tenuta ieri, nella Sala Giunta di Palazzo di Città, una riunione convocata dal sindaco Giovanni Antonino al fine di discutere delle problematiche ambientali. Il tutto, alla luce del decreto del 19 novembre scorso che, oltre alla riduzione del 35% delle emissioni delle polveri ed alla chiusura del ciclo ordinario al 31 dicembre 2001, prevede anche che la centrale di Brindisi Nord possa continuare a funzionare a carbone per altri sei mesi nel corso del 2002. All'incontro erano presenti l'assessore all'Ambiente Benito Piccigallo, il consulente ambientale Francesco Magno, il dirigente dell'Ufficio Affari Legali Franco Trane, l'assessore alla Programmazione Economica Vincenzo Caforio ed i rappresentanti del Forum "Ambiente, salute e sviluppo" e del Comitato "per la tutela dell'ambiente e della salute dei cittadini". Nel corso della riunione è emersa la volontà, da parte dei rappresentanti del Forum e del Comitato, di richiedere la chiusura definitiva della centrale elettrica di Brindisi Nord, senza neppure l'alternativa della riconversione a metano dell'impianto, auspicata, invece, dalla Amministrazione Comunale per salvaguardare i livelli occupazionali. Tanto l'Amministrazione quanto i due organismi, invece, concordano sulla necessità di impedire la proroga prevista dal decreto dello scorso 19 novembre. A tale proposito, il Comune ha già deciso di presentare ricorso al Tar, mentre il Forum ed il Comitato vorrebbero che, oltre a tale provvedimento, il sindaco emettesse un'ordinanza contingibile ed urgente che impedisca da subito che la centrale continui a funzionare a carbone, sia pure con un solo gruppo e sia pure solo per altri sei mesi. Di questo, tuttavia, si parlerà meglio domani mattina, alle ore 10, nel corso di un incontro al quale prenderanno parte il primo cittadino, il dirigente dell'Ufficio Legale del Comune ed i consulenti tecnici Magno, Liberti e Pellegrino, allo scopo di individuare i provvedimenti più opportuni da assumere a tutela degli interessi dei cittadini di Brindisi.