Sono state riportate, dalla spiaggia di Punta della Suina di Gallipoli, saranno reintrodotte in natura sette tartarughe marine curate e riabilitate presso la Stazione Zoologica Anthon Dorhn di Napoli.
Gli esemplari sono stati recuperati negli scorsi mesi in stato di notevole difficoltà o spiaggiati sulle coste salentine. Grazie al pronto intervento della Capitaneria di Porto, in particolare del dr Cataldini, referente per il Centro Studi Cetacei, e del Corpo di Polizia Provinciale, sono stati trasferiti presso il Centro Provinciale di Accoglienza Fauna Selvatica con sede nel Museo di Storia Naturale del Salento di Calimera.
Qui, dopo aver ricevuto le prime cure da parte del veterinario e dei biologi del centro, constatata la gravità delle ferite riportate, sono state trasferite d'urgenza presso l’Istituto napoletano con il quale esiste, già da tempo, una proficua collaborazione che ha permesso di recuperare e di salvare decine di esemplari di tartarughe marine.
Alla manifestazione interverranno Maria Rosaria Manieri, assessore alla Tutela e risorse ambientali della Provincia di Lecce; Lorenzo Ria, presidente dell’Unione Province d’Italia: Flegra Bentivegna, direttrice del Centro di Recupero Tartarughe marine della Stazione Zoologica di Napoli, tra le maggiori esperte mondiali di tartarughe marine; Sandro Panzera e Antonio Corvino, rispettivamente direttore e responsabile per la Provincia di Lecce dell’Osservatorio Faunistico Provinciale; Antonio Durante, direttore del Museo di Storia Naturale del Salento.
La Provincia di Lecce ha stipulato una convenzione, nel marzo del 2003, con il Comune di Calimera per l’istituzione dell’Osservatorio Faunistico Provinciale, del Centro di accoglienza della fauna esotica abbandonata, presso il Museo di Storia Naturale del Salento di Calimera e dell’Osservatorio Ambientale per la tutela e lo sviluppo della fauna negli ecosistema locali.
Osservatorio faunistico provinciale
a) prima accoglienza di tutti gli esemplari di fauna selvatica (uccelli, mammiferi, rettili, anfibi, pesci e invertebrati, terrestri e marini) rinvenuti feriti o in difficoltà;
b) pronto soccorso veterinario della stessa;
c) trasferimento al Centro di recupero regionale della fauna selvatica in difficoltà dei soggetti bisognevoli di successive e particolari cure e riabilitazione;
d) liberazione della stessa ove non necessiti di riabilitazione;
e) mantenimento e cura degli animali accolti fino alla loro liberazione, punto d) o al loro trasferimento al Centro regionale, punto c;
f) incenerimento degli esemplari giunti morti o deceduti presso il Centro, se ritenuti inutili a fini di ricerca o didattici da parte della Provincia, di Musei o altre Istituzioni scientifiche.
Centro di accoglienza della fauna esotica
a) accoglienza della fauna esotica rinvenuta in ambiente naturale o affidata da chi non più in grado di detenerla;
b) pronto soccorso veterinario della stessa;
c) mantenimento e cura degli animali accolti
d) esposizione degli esemplari di fauna esotica, se ritenuto idoneo, per fini didattici allo scopo di sensibilizzare l’opinione pubblica alle tematiche della conservazione della natura;
e) incenerimento degli esemplari giunti morti o deceduti presso il Centro, se ritenuti inutili a fini di ricerca o didattici da parte della Provincia, di Musei o altre Istituzioni scientifiche.