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Rinviato decreto sull'agricoltura, denuncia della Condiretti: è sconcertante

Data: 17/02/2006 - Ora: 09:44
Categoria: Politica

Il Decreto prevede per il passato la regolarizzazione dei contributi previdenziali non pagati attraverso una rateizzazione venticinquennale

"E' sconcertante che un provvedimento così importante per il futuro delle imprese agricole pugliesi non riesca ad essere approvato. La notizia dell'ennesimo rinvio alla prossima settimana rafforza soltanto l'immagine di una classe politica più attenta a strategie elettoralistiche che ai reali interessi del mondo agricolo in attesa di un Decreto che ha ricevuto già il via libera del Senato e delle commissioni competenti". E' la secca dichiarazione del Presidente della Coldiretti Puglia, Pietro Salcuni, in merito all'ennesimo slittamento della discussione del Decreto sugli interventi urgenti in agricoltura, contenente importanti novità soprattutto in materia di previdenza agricola. "Già nei mesi scorsi Coldiretti Puglia - continua Salcuni - aveva commentato con cautela i contenuti dell'emendamento sulla previdenza agricola in considerazione delle numerose proposte presentate negli anni che non hanno mai avuto seguito, chiedendo che fosse fatta chiarezza sulla copertura finanziaria, in modo da dare concretezza ad una linea di intervento che ha ricevuto il consenso sia delle forze politiche che sociali, intesa a chiudere definitivamente le partite pregresse e a costruire una progettualità di forte competizione delle imprese nella trasparenza dei rapporti di lavoro". Il Decreto prevede per il passato la regolarizzazione dei contributi previdenziali non pagati attraverso una rateizzazione venticinquennale e per il futuro la sospensione degli aumenti delle aliquote contributive per il triennio 2006-2008 e la riduzione dei contributi a carico dei datori di lavoro in agricoltura pari al 75% nei territori montani e al 68% nelle zone agricole svantaggiate e nelle zone dell'obiettivo 1. Sono 25.456 le ditte pugliesi interessate al provvedimento, pari al 14,69% delle ditte a livello nazionale. Il debito complessivo dei datori di lavoro per regolarizzare la situazione contributiva dei lavoratori dipendenti, compresi gli oneri accessori, è di 890 milioni di euro (il 32,29 % del dato nazionale). Mentre rispetto ai contributi che i datori di lavoro devono versare per regolarizzare la proprio situazione contributiva, le ditte interessate sono 17.444 pari all'8,72% del dato nazionale, con un debito complessivo, compresi gli oneri accessori, di 130 milioni di euro pari al 12,88% del dato nazionale. Di seguito i dati relativi ai soggetti, precedentemente coinvolti nella cartolarizzazione dell'INPS, che potrebbero beneficiare della rateizzazione venticinquennale dei contributi agricoli: CAU (contributi che i datori lavoro devono versare per regolarizzare la situazione contributiva dei lavoratori dipendenti) Le ditte interessate sono 25.456 e rappresentano il 14,69% delle ditte a livello nazionale. Il debito complessivo, compresi gli oneri accessori, è di 890 milioni di euro (il 32,29 % del dato nazionale). Di queste 11.297 (il 44,38%) hanno debiti fino a 1.000 euro. Se il suddetto dato si allarga alle ditte con debiti fino a 5.000 euro, la percentuale sale al 70,13%. I debiti fino a 5.000 euro sono complessivamente pari a 31,278 milioni di euro ( il 3,51 % del debito complessivo pugliese). Il 79,13 % delle ditte interessate dunque ha il 3,51% del debito. Se il dato lo si allarga alla fascia fino a 50mila euro si denota che le ditte interessate sono 23.315 (cioè il 91,59% delle ditte interessate). I debiti fino a 50mila euro diventano complessivamente pari a 180 milioni di euro (il 20,46% del debito complessivo pugliese).Con questo ultimo accorpamento il 91,59% delle ditte interessate detiene il 20,46% del debito, mentre per differenza il 8,41% (2.141 ditte) ha il 79,54% (710 milioni di euro) del debito complessivo pugliese (331mila euro di media pro ditta). CONTRIBUTI CD (contributi che i datori lavoro devono versare per regolarizzare la propria situazione contributiva) Complessivamente sono interessate 17.444 ditte pari all'8,72 % del dato nazionale. Il debito complessivo, compresi gli oneri accessori, è di 130 milioni di euro pari al 12,88% del dato nazionale. Le ditte fino a 2.600 euro sono 9.588 ( il 54,96%) con debiti pari a 13,7 milioni di euro (pari al 10,30% del debito pugliese). Il 54,96% delle ditte ha dunque il 10,30% del debito. C'è da notare che una grossa fetta del debito si posiziona nella fascia fra i 5.000 ed i 25mila euro in cui il 25,81% delle ditte ha il 56,16% del debito complessivo pugliese.

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