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Data: 01/02/2008 - Ora: 08:55
Categoria:
Economia
Ieri mattina il Comitato VIA ha avviato le audizioni sul progetto di rigassificazione della Gas Natural previsto nel Porto di Taranto.
Si tratta del secondo ciclo di audizioni, reso necessario dalle nutrite osservazioni presentate dalla società spagnola ad integrazione del progetto originario, su richiesta del Ministero dell'Ambiente.
Il Comitato VIA ha incontrato una delegazione della Gas Natural che ha esplicitato il contenuto del nuovo studio che, secondo i proponenti, esclude ogni effetto domino nell'area anche rispetto ad altri impianti già esistenti ed affronta le procedure di caratterizzazione del sito.
La società ritiene, inoltre, che l'insediamento del rigassificatore sia del tutto compatibile (come già accadeva a Barcellona) con l'attività portuale di Taranto.
Il Comune di Taranto ha espresso, con la sua delegazione e con l'Assessore all'Ambiente, un giudizio negativo sul progetto di impianto sia per il rischio effetto domino che per le possibili conseguenze negative sull'area portuale e sullo sviluppo della città.
Il Comune ha ricordato il documento approvato dal Consiglio Comunale del 15/01/2008 e ne ha esplicitato i contenuti, compreso l'ipotesi di un referendum sull'impianto. Particolare sottolineatura è stata fatta sul peso dell'attuale processo di industrializzazione esistente nella città, peso che si amplierebbe con il nuovo impianto di rigassificazione. L'atto di indirizzo del Comune è stato protocollato agli atti del Comitato VIA.
La Provincia di Taranto, rappresentata dall'Assessore all'Ambiente, ricorda (e lascia agli atti una nota) i pareri del Comitato Tecnico Provinciale, della Direzione Interregionale dei Vigili del Fuoco, e del successivo Piano Regolatore del Porto. Al momento, la Provincia, in assenza di un quadro complessivo e delle posizioni della Capitaneria di Porto e della Regione, non si considera soddisfatta del progetto.
L'Autorità Portuale, rappresentata dal suo Presidente, ha ricordato come l'intesa fra l'A.P. ed il Comune di Taranto sul Piano Regolatore del Porto non preveda l'ipotesi di un rigassificatore nell'area portuale. Inoltre, l'A.P. ha evidenziato alcuni limiti del progetto della Gas Natural rispetto all'attività del Porto, anche sotto l'aspetto della sicurezza. Tali deficienze rendono ancora valide le osservazioni del Ministero dell'Ambiente sul progetto nella parte che riguarda l'uso del Porto.
I Sindacati confederali hanno chiarito le proprie posizioni.
La UIL, con il segretario regionale, ha illustrato un documento (depositato agli atti) che si conclude con la netta contrarietà al rigassificatore. La CGIL, con i segretari D'Isabella e Forte, considera irrisolte le contraddizioni fra il rigassificatore e l'area a rischio industriale e fra lo stesso e la crescita dell'attività portuale sì da non poter far esprimere un parere positivo sul progetto.
Pertanto, per la CGIL non ci sono oggi le condizioni per un rigassificatore a Taranto.
La CISL, con il segretario G. D'Elia, ha invece sottolineato il deficit energetico dell'Italia con le sue conseguenze su imprese e cittadini e la necessità di rendere il Paese il più indipendente possibile da chi controlla il gas. Da qui l'utilità dei rigassificatori, compreso quello da allocare in Puglia, ed il parere positivo della CISL anche su quello di Taranto.
Le Associazioni ambientaliste, la Legambiente ed il Comitato contro il rigassificatore hanno confermato la loro completa e motivata contrarietà all'impianto.
L'Assessore regionale all'Ecologia ha concluso le audizioni ricordando che la Regione Puglia, anche con il PEAR, ha dichiarato la propria disponibilità ad ospitare in Puglia un rigassificatiore subordinandola a due condizioni: l'esito favorevole della VIA ed il consenso del sistema delle autonomie locali.(comun.)
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