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Rigassificatore, il sindaco di Brindisi diffida Ministero delle Atitvità Produttive e Ministero dell'Ambiente

Data: 02/12/2005 - Ora: 10:05
Categoria: Politica

Con lo stesso atto, sono stati messi in mora gli stessi Ministeri a "voler provvedere entro e non oltre trenta giorni" a convocare tale conferenza dei servizi

L'Amministrazione Comunale di Brindisi ha notificato stamani un atto stragiudiziale di diffida e messa in mora nei confronti del Ministero delle Attività Produttive e del Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio. Con tale iniziativa, il Sindaco Domenico Mennitti, attraverso l'avvocato Francesco Paparella e l'avvocato Francesco Trane, ha diffidato i due Ministeri indicati a "voler immediatamente convocare, anche in ossequio ai reiterati pronunciamenti dei giudici amministrativi, una apposita conferenza dei servizi in maniera tale che tutte le amministrazioni interessate possano riconsiderare, alla luce di quanto intervenuto nel frattempo, la interazione di tutti gli interessi coinvolti. Con lo stesso atto, sono stati messi in mora gli stessi Ministeri a "voler provvedere entro e non oltre trenta giorni" a convocare tale conferenza dei servizi. In caso contrario, il Comune di Brindisi proporrà ricorso per illegittimo silenzio-rifiuto. La decisione di fare ricorso a questo atto di diffida scaturisce da una serie di considerazioni riguardanti ciò che è avvenuto dal 21 gennaio del 2003 (data di emissione del decreto con cui è stata autorizzata la realizzazione del rigassificatore) sino ad oggi. "Tale decreto ministeriale – si legge sull'atto – è stato inopinatamente adottato nonostante vistose e significative perplessità, verificatesi durante l'iter procedurale, sulla necessità o meno di una preventiva valutazione di impatto ambientale dell'impianto". In questo contesto va inserita, in particolare, una nota della Direzione generale del Ministero dell'Ambiente del 27 febbraio 2002 con cui si fa riferimento alla necessità di assoggettare l'impianto di rigassificazione, pur se previsto dal piano regolatore, alla procedura di VIA nazionale. Un pronunciamento modificato solo dopo alcuni mesi dalla stessa Direzione generale, sia pire con un diverso titolare dell'Ufficio. Nell'atto di diffida, inoltre, si fa esplicito riferimento alla posizione assunta dal Comune di Brindisi a seguito del rinnovo degli organi elettivi, così come alle ordinanze con cui il Tar di Lecce ha posto in evidenza la imprescindibile necessità – così come sancito da apposita direttiva CEE - di sottoporre a preventiva procedura di VIA l'intervento proposto dalla Brindisi LNG. E finanche il Consiglio di Stato, pur riformando le ordinanze del Tar, ha sostanzialmente affermato la necessità di convocare un'apposita conferenza dei servizi per una "riconsiderazione dei molteplici interessi pubblici già ponderati…..ivi compresa la eventuale valutazione dell'insufficienza del progetto preliminare ai fini della verifica della compatibilità ambientale".

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