E' sempre più Totoreferendum tra i parlamentari italiani dei vari schieramenti politici. E' previsto, infatti, per oggi il faccia a faccia tra D'Alema e Berlusconi per fissare un accordo sulla legge elettorale. Lo scopo del Presidente del Consiglio dei Ministri è quello di assicurarsi il lasciapassare del leader del Polo; un obiettivo che, senza dubbio, ha legato le sorti del suo Governo all'approvazione della legge elettorale. (GC/MN) Grande attesa per la maggior parte dei parlamentari italiani per quello che succederà oggi, dopo l'ncontro sulle riforme elettorali, tra D'Alema e Berlusconi. Una legge elettorale che, con esito positivo potrebbe essere approvata durante la seduta della Commissione Affari Istituzionali e in seguito in Parlamento. Il Presidente del Consiglio, proprio per consentire un vero e proprio percorso al Senato, vuole proporre nel Consiglio dei Ministri di fissare la data del Referendum per il prossimo 9 maggio. Tra le ipotesi: troppo a ridosso quella del 18 aprile; impossibile la data del 2 maggio perché coinciderebbe con il giorno post-festivo della festa dei Lavoratori. Ma i rappresentanti del Polo incalzano, invece, ritenendo quest'incontro solo di cortesia perché quella elettorale è una legge "truffa", ovvero la riforma Amato. Ma se l'incontro tra D'Alema e Berlusconi si concluderà senza alcun esito, si potrebbe arrivare allo sfascio totale dell'attuale Governo. A questo punto, il consiglio dei Ministri potrebbe fissare per il prossimo 18 aprile la data del Referendum, con l'ipotesi delle dimissione del presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro, per consentire così l'immediata elezione del nuovo Capo dello Stato prima ancora della data del Referendum. Ma, anche tra le fila dello schieramento di maggioranza non mancano le polemiche. L'ex presidente del Consiglio dei Ministri, Romano Prodi, sottolinea che nella proposta Amato vi sono l'indicazione del premier e la cancellazione dei simboli di partito. (Gabriella Cuoco)