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Data: 14/01/2003 - Ora: 12:43
Categoria:
Politica
Le tre proposte di revisione costituzionale hanno ottenuto l' unanimita' nella commissione consiliare agli affari istituzionali, la stessa che sta elaborando il nuovo statuto regionale, la cui modifica e' stata imposta dalle recenti novita' costituzionali: elezione diretta del presidente e riforma del titolo quinto (la parte della Carta costituzionale italiana che regola i rapporti tra Stato e Regioni, Province e Comuni). Secondo le previsioni, dunque, le tre proposte di riforma costituzionale sarebbero dovute essere approvate senza intoppi ma ieri sera e' giunta una certa presa di distanze dalla questione del presidente della Regione, Raffaele Fitto, e questo lascia presumere che la discussione oggi in aula non sara' cosi' tranquilla come ci si aspettava. Il presidente Fitto, anzi, non ci sara': per ''un impegno assunto a Bruxelles'', ha scritto al presidente dell'assemblea Mario De Cristofaro, per giustificare la propria assenza. ''Non mi sfugge la rilevanza di alcuni punti all' ordine del giorno - ha scritto ancora Fitto - che riguardano delicate questioni di ordine costituzionale sulle quali auguro la piu' ampia e libera discussione''. ''Resto comunque convinto - ha concluso il presidente della Regione - della necessita' di accelerare, per quanto possibile, la riforma dello Statuto regionale quale strumento non sostituibile di democrazia ed efficienza per l' istituzione''. Con la prima delle tre proposte da discutere oggi in assemblea viene prevista nella Costituzione italiana l' elezione contestuale del presidente e del vicepresidente della giunta regionale; questo per impedire che in caso di morte, impedimento grave o decadenza del presidente della giunta il consiglio regionale debba essere sciolto. Con la seconda proposta si stabilisce che i consigli regionali abbiano lo stesso rango del Parlamento e la denominazione di 'Parlamento regionale'; inoltre viene proposto che i consiglieri regionali, senza autorizzazione del consiglio regionale di appartenenza, non possano essere sottoposti a perquisizioni personali o domiciliari e intercettazioni ne' possano essere arrestati o privati della liberta' personale, salvo in esecuzione di una sentenza irrevocabile di condanna o in flagranza di reato. La terza proposta prevede che lo statuto di ciascuna Regione diventi fonte di diritto normativo. Dove la Costituzione non disponga diversamente, pertanto, sara' lo statuto a determinare organi e procedure per la produzione delle fonti regionali; il governo, quando ritenga che una legge regionale o un atto regionale avente valore di legge ecceda le competenze della Regione, puo' copmunque sollevare la questione di legittimita' costituzionale davanti alla Corte Costituzionale entro 60 giorni dalla sua pubblicazione.
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