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Rifondazione Comunista di Lecce, Surbo e Trepuzzi contro il termovalorizzatore di Cerrate

Data: 20/07/2004 - Ora: 12:26
Categoria: Politica

Riceviamo e pubblichiamo una email pervenutaci dal circolo di Rofondazione di Lecce.

I circoli di Rifondazione Comunista di Lecce, Surbo e Trepuzzi esprimono la propria indignazione per l'atto arrogante e irresponsabile della maggioranza che governa Palazzo Carafa, che ha deciso la localizzazione di un termovalorizzatore nella zona di Cerrate; senza alcun coinvolgimento e informazione né dei Comuni che sono a ridosso del sito dove sorgerà l'impianto né delle relative popolazioni, si è imposta a colpi di maggioranza,una scelta che avrà pesanti ricadute sulla vita di tutti i cittadini. Dobbiamo con amarezza constatare come quasi tutta la discussione nel Consiglio Comunale di Lecce sia stata incentrata su aspetti procedurali relativi alla delibera oggetto della discussione mentre si è cercato di lasciare in ombra il vero problema: discutere sulla nocività di questo tipo di impianti, specie con le caratteristiche che probabilmente avrà quello leccese (un inceneritore che brucerà rifiuti indifferenziati). Nella nostra Regione la raccolta differenziata è a livelli bassissimi (appena il 5%) ed ora con la costruzione di un inceneritore (è più giusto definirlo così) se ne decreta la fine, in barba alla legge e alla salute dei cittadini: e', infatti, accertato che questi impianti emettono sostanze tossiche e cancerogene tra cui la diossina, che arreca danni irreparabili alla salute e che ha spinto altri Paesi europei ad una progressiva riduzione del numero di questi impianti, incrementando invece la riduzione nella produzione di rifiuti a valle e la raccolta differenziata.Inoltre le ceneri che producono sono particolarmente nocive ed hanno bisogno di particolari misure e cautele nel loro stoccaggio. .Nella zona prescelta esiste già un altro impianto di incenerimento di rifiuti speciali e ospedalieri (Biosud) per il quale è stato spesso sollecitato un monitoraggio per verificare i contenuti delle emissioni ma senza mai avere risposta. Oggi si aggiunge questa nuova emergenza che ci fa lanciare un grido d'allarme per una zona nella quale c'è stato un incremento di malattie tumorali a carico della tiroide, dei polmoni e dell'apparato cardiovascolare, una zona già sottoposta agli effetti inquinanti di Brindisi e Taranto (studi ISIATE del CNR). Ci chiediamo e chiediamo: se anche dovesse esistere un solo semplice dubbio rispetto a possibili ricadute negative sulla salute dei cittadini, non era dovere del Sindaco e dell'Amministrazione comunale di Lecce informare di questo la gente, discutere e verificare quanto fin qui la ricerca scientifica e quella sul campo ha prodotto nello studio di questi sistemi di smaltimento dei rifiuti? Invece si è lasciato la gente all'oscuro di tutto, si è fatta valere la forza dei numeri come se la salute dei cittadini, la salubrità del territorio, dell'acqua e dell'aria che respiriamo fossero di proprietà di una maggioranza politica che governa la città di Lecce e non, invece, beni indisponibili della collettività e dei singoli. Non sappiamo se e in che misura interessi e logiche trasversali hanno offuscato un dibattito che invece doveva essere nel merito delle scelte che si andavano a fare, doveva essere partecipato e trasparente al massimo. Ma proprio perché è in gioco la salute della gente, pensiamo che tutta la partita non può chiudersi con un voto in Consiglio Comunale: per questo facciamo appello ai cittadini, a quelli di Lecce e del Nord Salento, perché si metta in campo una mobilitazione vasta, capillare e partecipata, nella quale singoli e associazioni che operano sul territorio costruiscano l'opposizione reale a queste scelte che favoriscono il profitto per alcune grosse imprese lasciando ricadere invece sulle popolazioni tutti gli effetti deleteri e negativi. I Circoli di Lecce - Surbo - Trepuzzi di Rifondazione Comunista

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