Il presidente della Regione Puglia, Raffaele Fitto, commissario delegato per l’emergenza ambientale, ha firmato il piano di gestione dei rifiuti urbani per la Regione, che ora diventa esecutivo.
Il provvedimento è stato adottato con la finalità di adempiere alla "specifica" aspettativa dell’Unione Europea che ha "inscindibilmente" legato l’afflusso dei finanziamenti comunitari per interventi nel campo dei rifiuti all’avvenuta istituzione, entro termini fissati, delle Autorità per la gestione dei rifiuti in ambito territoriale ottimale. L’ Unione Europea, insieme al governo italiano, ha ritenuto tale adempimento "essenziale fattore di modernizzazione" tanto da individuarlo quale indicatore per accedere alla "premialità nazionale" del 6% prevista dal Por 2000-2006.

Uno stralcio del piano firmato oggi da Fitto era già stato adottato nel marzo del 2001 e prevede la riduzione del numero dei bacini di utenza da 18 a 15, «per una migliore organizzazione territoriale - ha detto Fitto - nelle aree del foggiano, del barese e del tarantino, con la individuazione di nuovi siti dove realizzare impianti complessi di titolarità pubblica e privata e con la definizione di tutti gli interventi necessari per assicurare la corretta gestione del ciclo dei rifiuti urbani in Puglia».
Quest’ ultima è sostanzialmente orientata al recupero e alla riutilizzazione dei rifiuti.
Per quanto riguarda la individuazione dei nuovi siti, Fitto ha comunque previsto termini e procedure per consentire ai Comuni interessati di modificare la localizzazione, sempre nel rispetto dei criteri tecnici a tutela dell’ ambiente, già da tempo definiti.
Fitto, per garantire a tutti i Comuni pugliesi la possibilità di accedere alle risorse comunitarie da utilizzare per gli interventi nel campo della gestione dei rifiuti, ha istituito per ciascun bacino di utenza le Autorità per la gestione dei rifiuti urbani: ha nominato tutti i sindaci dei Comuni pugliesi commissari ad acta per l’ adozione e la sottoscrizione entro i prossimi 30 giorni della convenzione per l’ associazione dei Comuni di ciascun bacino di utenza. Il provvedimento non ha riguardato il bacino di utenza Foggia 4 (Cerignola più altri otto Comuni limitrofi) dove nel 1998 è già stato costituito un consorzio.