Presso la discarica "Vergine" sono conferiti rifiuti non biostabilizzati. A lanciare l'allarme sono i sindaci dei comuni di Fragagnano, Lizzano, Monteparano e Faggiano che stamani hanno preso parte ad un sopralluogo presso l'impianto per lo smaltimento dei rifiuti al quale hanno partecipato l'ing. Gennaro Rosato della Regione Puglia, l'ing. Luigi Putignano in rappresentanza della Provincia di Taranto, l'ing. Di Natale, il dott. Calabrò e l'ing. Roberto Primerano per l'Arpa Puglia, il dott. Giovanni Annese e il dott. Roberto Coccioli dell'Asl Taranto, l'assessore Sebastiano Romeo e l'arch. Cosimo De Leonardis per il Comune di Taranto. Il sopralluogo è stato effettuato prima sull'impianto ubicato in località "Mennole" e poi in quello in località "Palombara". Per la società "Vergine" erano presenti l'ing. Pasquale Moretti, il geom. Antonio Anglano e i legali Luigi Quinto ed Enrico Pellegrini. Durante il sopralluogo è stato accertato che i rifiuti solidi urbani provenienti dall'Ato Lecce 2 e conferiti nell'impianto gestito dalla "Vergine s.r.l." non sono biostabilizzati, contrariamente a quanto garantito dal presidente della Regione Puglia, on. Nichi Vendola. Critico il commento della professoressa Maria Teresa Alfonso, sindaco di Fragagnano: "Il presidente Vendola ha letteralmente preso in giro quattro sindaci e le comunità che rappresentano". Dal gennaio del 2007, per fronteggiare l'emergenza rifiuti che sta interessando il Salento, presso la discarica "Vergine" sono conferiti i rifiuti solidi urbani provenienti dall'Ato Lecce 2. Tuttavia per il 2008, a seguito delle richieste dei sindaci di Fragagnano, Lizzano, Monteparano e Faggiano, il presidente Vendola aveva assicurato che le quantità di rifiuti solidi urbani provenienti dal leccese sarebbero state dimezzate ed equamente divise tra gli impianti di Grottaglie e Fragagnano. E, soprattutto, sarebbero stati conferiti rifiuti biostabilizzati. Nel corso del sopralluogo i sindaci di Fragagnano, Lizzano, Monteparano e Faggiano hanno chiesto all'Arpa se i rifiuti conferiti "sono compatibili con la discarica in questione". Il sindaco di Lizzano ha chiesto alla Regione, all'Arpa, alla Provincia, agli altri sindaci e alla società «se è giusto che la stessa possa ottemperare ad un ordine illegittimo che proviene dal commissario delegato».