Modifiche per il buon funzionamento del Consiglio regionale, il cui regolamento attuale e' ''datato, farraginoso'', sono state proposte dal presidente del Consiglio pugliese, Mario De Cristofaro, che le ha illustrate nel pomeriggio a giornalisti dopo averle esposte stamani ai componenti della Giunta per il Regolamento. Le proposte - ha detto De Cristofaro - ''sono il frutto di una mia personale esperienza, non impegnano alcuna delle forze politiche e costituiscono una piattaforma di discussione''. Le proposte piu' importanti riguardano lo sdoppiamento della IV Commissione, con l' istituzione di una che si occupi di agricoltura, turismo, foreste, alimentazione, caccia e pesca, e un' altra per i settori industria, commercio e artigianato; l' abrogazione del Comitato per il Piano, ''tipica espressione del consociativismo che imperava all' epoca della stesura del Regolamento''; l' istituzione di una Giunta per le elezioni, competente sui casi di eleggibilita' e incompatibilita', la cui presidenza dovrebbe essere attribuita a un esponente dell' opposizione. Il presidente del Consiglio pugliese propone, inoltre, la possibilita' di tenere sedute dell' assemblea consiliare anche in sedi diverse dal capoluogo regionale, in modo che ''i rapporti tra cittadini di aree geografiche diverse ed istituzione possano rafforzarsi sensibilmente''. (MN)

Viene quindi proposta l' abolizione della figura del ''consigliere questore'' nell' Ufficio di Presidenza, definita ''anacronistica e con una funzione in assemblee elettive numerose come Camera e Senato e non certo in un consesso formato da 60 consiglieri''. Altra modifica riguarda l' istituzione di una Commissione permanente Affari istituzionali, con competenze in materia di Statuto, regolamenti e riforme istituzionali. Per quanto riguarda l' eventuale costituzione di nuovi gruppi consiliari nel corso della legislatura, De Cristofaro - memore anche di querelle sorte nella scorsa legislatura - propone che sia ''consentita, purche' nel farne richiesta uno o piu' consiglieri dichiarino di voler assumere la denominazione di una forza politica presente in Parlamento, previa autorizzazione del legale rappresentante nazionale della stessa''. Viene proposto anche un termine di 10 giorni dalla prima seduta dopo le elezioni affinche' i gruppi consiliari eleggano il presidente; in caso contrario, sara' il Presidente del Consiglio a nominare d' ufficio il presidente provvisorio del gruppo individuandolo nel consigliere piu' anziano d' eta'. Altro principio da introdurre, secondo De Cristofaro, e' quello per cui ''ogni gruppo rappresenta in Commissione tanti voti quanti sono i consiglieri che lo compongono in Consiglio'', in modo che resti ''inalterato l' equilibrio politico''.