Entreranno in funzione, a fine luglio, in Calabria, 15 nuovi impianti di depurazione delle acque reflue. La notizia è stata diffusa dall'Ufficio di Presidenza della Giunta regionale. Le moderne linee di trattamento delle acque sono dislocate in tutte le province calabresi e porteranno la potenzialità complessiva di depurazione a circa 1 milione di abitanti. I lavori, in parte, da anni avviati, per circa 100 miliardi di lire, superano, in molte zone, una situazione di reale emergenza. Secondo l'ultimo censimento, che risale al maggio 1999, dei circa 750 impianti di diversa tipologia, costruiti a partire dal 1970 - si legge ancora nella nota - circa 400 risultavano inattivi. Per i 350 impianti accesi, un quarto risultava funzionale in modo accettabile, mentre i rimanenti non realizzavano alcune depurazione. Si legge nella nota della Presidenza della Giunta regionale della Calabria - è stata affidata la gestione degli impianti mal funzionanti a soggetti tecnicamente qualificati. Circa 250 impianti sono stati affidati in gestione, nelle diverse province, a soggetti scelti attraverso una gara europea. Nella prima fase del piano acque sono previsti interventi per coprire circa 700 mila abitanti equivalenti. Il piano in questione, previo rilascio da parte del Ministero dell'Ambiente dei pareri previsti, potra' essere realizzato per meta' entro giugno 2001 e per la rimanente parte entro giugno 2002. La Fulc (Federazione Lavoratori Chimici) della Calabria, intanto, ''denuncia, ancora una volta, la gravissima situazione, venutasi a creare nella gestione dei depuratori della regione, con conseguenze gravi sia sul piano occupazionale, per la mancata assunzione dei 315 giovani ex legge 160/88, sia sul piano ambientale, per il progressivo inquinamento dei nostri mari''. (ASCA/ML)