Torna l’annuale classifica del Sole-24 Ore sulla qualità della vita nelle 103 province italiane, giunta quest’anno alla decima edizione.
Nella classifica, attesa con interesse dai cittadini sensibili al tema della "qualità", si presenta sempre un’Italia divisa in due da profonde differenze con una provincia settentrionale, Parma, che si colloca ai vertici della qualità della vita e una meridionale, Reggio Calabria, in coda alle aree dove ancora gravi sono i disagi economici e sociali.
Il Nord si presenta con un buon livello di benessere, un significativo sviluppo imprenditoriale in contrapposizione al un Sud stretto dalla morsa della disoccupazione, dalla carenza di infrastrutture, un reddito al di sotto della media nazionale. Resta in comune il problema della criminalità, che coivolge tutto il territorio nazionale, colpendo soprattutto le grandi aree metropolitane. Nella classifica pugliese è Lecce la provincia con un più alto tasso di sviluppo seguita da Bari; Taranto, Brindisi e Foggia, continuano a perdere punti per quanto riguarda l’occupazione e lo sviluppo, mentre compie un passo in dietro confortante nella classifica della criminalità Taranto con ben 26 posizioni in meno. Il presidente dell’Amministrazione Provinciale di Lecce, Lorenzo Ria, ha commentato positivamente questi dati che vedo no la sua provincia al primo posto fra le pugliesi con un avanzamento di 8 posizioni rispetto allo scorso anno e di 15 in due anni. "La lettura di questi dati– commenta Ria – " e dei relativi indicatori che l’analisi utilizza nei vari settori mettono in primo piano una provincia che, se pur a piccoli passi, procede sulla strada del recupero dei ritardi, di una migliore qualità della vita, del vero sviluppo". Una frattura fra Nord e Sud che, secondo il presidente della Provincia di Lecce, va lentamente ricomponedosi, producendo effetti che alla lunga si dimostreranno più visibili.(ML)