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Puglia chiama Argentina, un progetto che coinvolge tutte le istituzioni pugliesi

Data: 01/10/2004 - Ora: 12:50
Categoria: Politica

Un ponte. Un ponte lungo dalla Puglia all’Argentina, un’identità che si incammina tra l’Atlantico ed il Mediterraneo. Una distanza reale, innegabilmente attraversabile con il passaporto della Cultura.

Un ponte. Un ponte lungo dalla Puglia all’Argentina, un’identità che si incammina tra l’Atlantico ed il Mediterraneo. Una distanza reale, innegabilmente attraversabile con il passaporto della Cultura. E’ la grande scommessa lanciata dall’Università degli Studi di Bari durante i lavori del Convegno " Puglia chiama Argentina", primo step del Progetto OpenFAD, coordinato dal prof. Ennio Triggiani, finanziato dal Fondo Sociale europeo- PON ATAS ob. 1- e realizzato in partnership con i Ministeri degli Affari Esteri e del Lavoro, l’Università La Sapienza di Roma, l’AICCRE Puglia (Ass. It. per il Consiglio dei Comuni e delle Regioni d’Europa) e L’AITEF (l’Associazione per la tutela degli emigrati e delle loro famiglie). E’ un passaporto virtuale, come ha ben sottolineato Federico Guiglia, giornalista e scrittore uruguayano di origini italiane che, essendo nato a Montevideo ed avendo studiato in Italia, ha chiaro quel processo osmotico tra l’appartenza a "Patria e Terra", che appartiene ai tanti emigrati e che rafforza la propria identità culturale. Così vicina la storia di questi due popoli, da legittimare l’ipotesi di un’unica origine. Dopo i saluti del Magnifico Rettore dell’Università di Bari, Giovanni Girone, il vicepresidente della Regione Puglia, Giovanni Copertino, il presidente della Provincia di Bari, Vincenzo Divella ed il sindaco di Bari, Michele Emiliano, sono intervenuti per un loro saluto, ritrovandosi perfettamente nella prospettiva di un sistema territoriale che possa generare sviluppo anche oltre frontiera. L’Ambasciatore d’Argentina in Italia, Victorio Taccetti, ha condiviso con la platea la storia di questo Paese, ammirato ed apprezzato, che sta affrontando le conseguenze della profonda crisi politico-economica iniziata nel 2001. "L’Argentina non si arrende- ha detto- così come è vero che i pugliesi non mollano mai", convenendo con quanto affermato poco prima dal Sindaco Emiliano. " La tenacia con cui la società sta lentamente riorganizzandosi sta portando a superare il vecchio modello economico – pedissequamente ancorato alla politica statunitense- in favore di un accordo di cooperazione economica tra 4 Paesi del Sud America". Paraguay, Uruguay, Brasile e Argentina fanno parte, infatti, del MERCOSUR che vuole aprirsi alla negoziazione con l’Unione Europea. "L’Argentina crede nella politica estera- ha continuato Taccetti- nell’allargamento del Mercato ed in questo settore cerca un nuovo equilibrio" Un tema questo, dei rapporti anche economici con la U.E., tornato spesso nel corso degli interventi succedutisi, fino alla accorata denuncia di Guiglia della totale "esclusione del MERCOSUR dal libero mercato europeo" e dell’assenza nella filosofia della Carta costituzionale europea di un richiamo all’America Latina, parte sostanziale della storia europea. "Buenos Aires- ha detto- non è meno europea di Ankara. Se l’Europa ha dimenticato dov’è l’Argentina, glielo indichi l’Italia". Se sta alla cultura dare realtà al ponte tra i due Paesi, allora l’Accordo siglato durante i lavori tra Università di Bari e Università Pontificia di Buenos Aires, è un forte segnale dell’avanzamento di questo processo. Monsignor Horatio Zecca, Rettore dell’Università argentina, ha anche testimoniato l’importanza della solidarietà offerta dalla Chiesa locale durante le fasi più acute della recente crisi " amara ricerca della libertà di un popolo in un momento in cui diverse sono le schiavitù cui è sottoposto l’Uomo". Il Progetto coordinato dal prof. Triggiani, che oggi ha concluso la parte dedicata alla formazione di operatori del processo di internazionalizzazione, offre valore aggiunto ai rapporti già consolidati tra Università di Bari e Argentina. Saranno loro le "antenne sensibili" con il compito di leggere l’evolversi delle opportunità di sviluppo dei due Paesi proponendosi come agenti di sviluppo locale. "Si tratta di una vera e propria contaminazione tra identità culturali che dialogano attraverso le comunità in rete". E proprio le comunità dei pugliesi nel Mondo, sono i soggetti protagonisti della legge regionale 23/00 che ha invertito le vecchie dinamiche di relazione: il sentimentalismo ha lasciato il posto a progetti ed iniziative che si muovono grazie ad un "sistema Puglia" che vede l’interazione di pubblico e privato per l’internazionalizzazione culturale, sociale ed economica. Di Summa, Dirigente delle Politiche Migratorie della Regione Puglia, dopo aver ricordato le iniziative sin qui attivate in Argentina, ha annunciato la convocazione , per il prossimo gennaio, della Conferenza internazionale dei Pugliesi nel mondo, massima espressione della loro rappresentanza . Dopo la ricca ed appassionata relazione del prof. Otranto, nella seconda parte della giornata di studio sono stati approfonditi alcuni aspetti specifici del processo in atto. Il prof. Di Nicola, dell’Università La Sapienza di Roma si è occupato dei recenti sviluppi della formazione a distanza, illustrando il modello utilizzato per la formazione OpenFAD e già da tempo utilizzato dalle Università americane. "L’italiano come seconda lingua argentina" è stata l’interessante lettura del fenomeno linguistico affrontata dal prof. Guaragnella, dell’Ateneo barese: "l’Argentina- ha ricordato- è la terra dove l’ Ente morale Dante Alighieri ha il suo più forte sviluppo". Ottime le prospettive per consolidare le attività formative già in atto con l’Argentina grazie alle possibilità offerte dal Fondo Sociale europeo. Gaetano Volpe, responsabile della Formazione Professionale della Regione Puglia, ha sottolineato il momento particolarmente favorevole per programmi di crescita comune sostenuti dall’interesse della Comunità europea per iniziative transnazionali. Il prof. Franco Botta ha descritto lo scenario degli scambi commerciali nei rapporti tra Puglia e Argentina sottolineando come la ripresa dell’import e dell’export del Paese sudamericano che valorizza il made in italy. "Noi esportiamo molti generi alimentari ed auto, mentre importiamo grandi quantità di cuoio, nonostante la crisi attraversata dal calzaturiero pugliese". Sui programmi di cooperazione tra Unione europea ed Argentina è stata centrata la relazione del prof. Caggiano, mentre il prof. Castellucci ha illustrato il sistema delle piccole e medie imprese argentine che tanto assomiglia al tessuto produttivo pugliese. Dall’Argentina non è mancata una voce in diretta, quella del nostra ambasciatore a Buenos Aires, Nigido, felice di poter salutare tutti i protagonisti dell’esperienza vissuta. Intervistato dal giornalista di Rai International, Enzo Del Vecchio, l’Ambasciatore ha parlato delle due comunità " così vicine, così lontane". Gli scambi culturali accorceranno le distanze- ha detto- perchè "l’oceano così grande sia meno grande". L’Ambasciatore Nigido ha dato atto all’impegno della Regione Puglia nell’intensificare le relazioni tra i due Paesi ed ha ricordato come "quella degli italiani, in Argentina è una presenza antica, ma appartiene anche alla storia recente".

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