Da un rapporto su paesaggio e ambiente realizzato dall'Ufficio centrale del Ministero dei Beni culturali risulta che la Puglia è la regione che ha meno aree protette, solo il 18,81% contro il 96,14% del Trentino Alto Adige che risulta essere la prima regione per tutela all'ambiente. Una brutta gatta da pelare per le istituzioni pubbliche pugliesi che si vedono tristemente messe al nudo dalla classifica. Le leggi di tutela sulle quali si basa il rapporto del ministero sono la 1497 del '39, legge fascista, e la 431 del 1985, la "Legge Galasso". L'assessore all'Urbanistica Tina Fiorentino non si scompone alla notizia: "La Regione non si è mai attivata per istituire le aree protette, adesso però abbiamo insediato una commissione per valutare le zone da sottoporre a tutela per le quali in caso di intervento, si richiede il parere regionale". La legge dell'85, secondo la Fiorentino, ha bloccato tutto, "c'è stata l'immodificabilità del territorio che è peggio del vincolo". Nel '97, il Consiglio regionale ha approvato una legge, la numero 19 che istituisce 39 tra aree protette e parchi regionali, escluse Torre Guaceto, le Cesine e il Parco Nazionale del Gargano già esistenti. In Puglia manca ancora il Putt, il piano urbanistico tematico territoriale, la pianificazione del territorio, una mappa dettagliata del territorio che fotografa l'esistente e stabilisce quali aree sono modificabili e quali no. (MN)