Mettere ordine nelle coltivazioni e allevamenti di organismi geneticamente modificati. Lo prevede una proposta di legge dei consiglieri di Rifondazione Comunista, Michele Losappio e Arcangelo Sannicandro, che nasce dall’esigenza di "colmare il vuoto legislativo in un settore, quello delle tecnologie genetiche, che desta notevoli perplessità". "L’ingegneria genetica - spiega Losappio - e in particolare la sua applicazione in campo agricolo e alimentare, infatti, è una tecnologia nuova e molto incerta, gode di grandi critiche in ambito scientifico e sociale e ha realizzato solo in minima parte le sue promesse, registrando al contrario alcuni fallimenti".

Si parla di salute dei cittadini perché, com’è noto, i rischi dell’introduzione nell’ambiente di organismi ottenuti con tecniche di manipolazione genetica risultano particolarmente gravi. Tali organismi possono facilmente sfuggire al controllo umano e arrecare danno alla salute umana all’ambiente e ai sistemi agrari e di produzione. In questo senso i consiglieri di Rifondazione ritengono necessaria una regolamentazione del settore attraverso il "principio di precauzione" e il "consenso informato". "Questi sono i riferimenti ideali che ispirano e guidano il disegno di legge presentato, che verrà discusso presto in commissione" ha detto Sannicandro. "Il contenuto della proposta - spiega Losappio - esclude che possano effettuarsi emissioni deliberate o utilizzazioni nelle normali attività agricole di piante e animali transgenici, sui terreni di proprietà pubblica, collettiva e nelle aree sottoposte a protezione". Questo almeno fino a quando non saranno predisposti protocolli idonei e specifici per la valutazione dei rischi di impatto sui sistemi agrari regionali. "Le tecnologie genetiche non sono solo rischiose ed essenzialmente dannose - ha concluso Losappio - ma sono totalmente inutili per l’agricoltura ed i consumatori. E’ invece necessario difendere e valorizzare con tutti i mezzi e le risorse possibili la produzione di qualità, l’agricoltura biologica, i prodotti tipici della nostra terra".