In dodici scuole, due per ogni provincia, più due paritarie in tutta la regione, ci sarà il maestro prevalente, si studieranno informatica e inglese sin dalla prima, verranno istituiti programmi personalizzati e soprattutto si potrà anticipare l'ingresso alle materne e alle elementari. Questi gli ingredienti di una ricetta tutta nuova che spedirà tra i banchi della scuola dell'infanzia bimbi di due anni e mezzo, e in prima elementare i loro amichetti di cinque e mezzo, a patto che compiano rispettivamente tre e sei anni entro il 28 febbraio del 2003.

La Puglia è pronta, prima ancora che esploda la polemica, e al di là delle perplessità sui tempi ristretti espresse dall'assessore alle Politiche giovanili Domenico D'Oria. O meglio, la Puglia deve essere pronta perché già diverse scuole si sono proposte per la sperimentazione. La notizia arriva dai vertici. «Alcuni circoli didattici dice il direttore regionale dell'Istruzione Giuseppe Fiori , tra i pochi aperti ad agosto per qualche attività estiva, hanno già deciso di aderire alla sperimentazione ed hanno inviato all'ufficio la loro proposta».
Questa rivoluzione silenziosa somiglia ad un colpo di sole da pieno agosto, ma è già cominciata, anche se non si sa né con quali fondi né con quali garanzie per quei bambini col pannolino e per gli altri che magari non hanno nessuna voglia di imparare a leggere a cinque anni. E sono già chiare alcune tra le modalità che verranno adottate per l'intera operazione. «Le scuole si propongono spiega Fiori ma sarà l'Ufficio scolastico a sceglierle in base ad alcuni criteri e ai contenuti della loro proposta. Saranno privilegiati i circoli che comprendono elementari e materne, così si rientrerà nel numero di due scuole per ciascuna provincia, più due paritarie per regione». Il lavoro vero e proprio sui circoli da scegliere per la sperimentazione, inizierà la prossima settimana e dovrà concludersi al massimo per i primi di settembre. Così partiranno le iscrizioni e il 19 gli "scolari sperimentali" saranno a scuola. Su chi siano i temerari ad essersi proposti, vige il più totale mistero, si sa solo che provengono un po' da tutta la Puglia.