Potrebbe essere una bela notizia quella del boom di trapianti in puglia in questi giorni se non si pensasse che il rovescio della medaglia è la tragica fine di due giovani, una ragazza di Matino e un ragazzo di Taranto morti improvvisamente per un aneurisma cerebrale. L'équipe del professore Francesco Paolo Schena, direttore del centro trapianti di Bari, dall'inizio dell'anno ha già eseguito, con successo, tre trapianti di cuore. E tra lunedì e martedì si è toccato il record. Una ragazza di Matino, di 18 anni, ha donato un rene a una donna di 49 anni e a uno a un uomo di 32 anni. Mentre un diciannovenne di Taranto, ieri pomeriggio, ha donato il cuore (a un uomo di 56 anni di Bitonto), il fegato (che è "partito" verso Palermo per un'urgenza), pancreas e rene (destinati a un paziente di Pisa) e un altro rene (trapiantato a una trentatreenne di Spinazzola. Tutti e due i ragazzi sono stati colpiti dalla rottura di un aneurisma celebrale e i parenti hanno acconsentito all'espianto. «Si deve diffondere la cultura della donazione - dice Schena - Da una tragedia possono rinascere decine di persone, condannate alla morte da malattie incurabili. Dall'inizio dell'anno, a Bari, le famiglie di 14 pazienti hanno fatto questo prezioso dono. Abbiamo eseguito altrettanti espianti multiorgano». In lista d'attesa al centro trapianti del Policlinico ci sono 600 persone per un rene, 50 per un fegato e una decina per un cuore «nuovo».