In tre ore circa, il Consiglio regionale della Puglia è riuscito ieri ad approvare la legge che regolamenta le norme per la protezione della fauna selvatica, la tutela e la programmazione delle risorse faunistico-ambientali e l'attività venatoria. Composta da sessantadue articoli, la legge si propone di proteggere e tutelare la fauna selvatica sull'intero territorio regionale, mediante l'istituzione e la gestione delle zone di protezione. Adottando un principio di programmazione dell'attività venatoria, la nuova legge istituisce il comitato regionale faunistico venatorio che si articola in cinque comitati provinciali, mentre ad ogni provincia è demandato il compito di istituire l'osservatorio faunistico ad ambito provinciale. (FM)
Il provvedimento che regolamenta le norme per la protezione della fauna selvatica, la tutela e la programmazione delle risorse faunistico-ambientali e l'attività venatoria è stato approvato con i voti della maggioranza di governo e del Ppi; contrari Ds, Socialisti, Verdi e Rifondazione. La legge, che ha superato l'esame di numerosi emandamenti, sostituisce quella emanata nel 1984.

Per Domenico Lomelo (Verdi) questa legge ''va a favore della lobby dei cacciatori''. Lo stesso concetto è stato ribadito dal capogruppo socialista Onofrio Introna. L'impianto legislativo è stato difeso dalla maggioranza, con la quale si è schierato anche il partito popolare. In apertura dei lavori, Silvia Godelli (Prc) ha posto il problema relativo alla posizione dell'assessore ai lavori pubblici Felice Amodio (Cdl), raggiunto nei giorni scorsi da un provvedimento di rinvio a giudizio. Rispondendo al quesito, il presidente della Giunta, Salvatore Distaso, ha sostenuto che il codice deontologico e comportamentale non contempla l'obbligatorierà di dimissioni dall'incarico di governo da parte dell'assessore Amodio. Di diverso parere il capogruppo Dipietrangelo (Ds) e la stessa Godelli che ha richiamato recenti esempi, chiedendo all'assessore Amodio di essere pertanto ''conseguenziale''.