Attacco frontale sulla politica dei trasporti della giunta Fitto. Lo hanno sferrato ieri i consiglieri regionali di Rifondazione comunista, Michele Losappio e Arcangelo Sannicandro. Nel mirino c'è il piano trasporti affidato dalla Regione a un pool di esperti. Ma come bersaglio i "bertinottiani" hanno anche l'assessore Pietro Franzoso, che dopo la sua decadenza da consigliere regionale non avrebbe titolo per continuare a fare l'assessore a meno che Fitto non lo rinomini.

Ma è sul piano trasporti che i "bertinottiani" sono sicuri di aver trovato un inganno oltre a «una cattiva gestione della spesa finanziaria». Le critiche mosse da Rifondazione comunista riguardano, in particolare, le deliberazioni per un totale di un miliardo e 200 milioni di lire circa la gara per l'elaborazione del piano trasporti. Il territorio regionale - ha detto Losappio - «è stato suddiviso in cinque bacini e la Provincia di Bari a sua volta scissa in due bacini distinti, il «P1» (rete di Andria con 12 Comuni) e il «P2» (rete di Bari, con 38 Comuni)».
«Una forte diseconomia oltre ad un frazionamento delle reti - è stato detto - è quanto si evince da questa scissione, mentre la nostra proposta è di unire la rete del bacino barese ed assorbire i 12 privati minori del bacino P1».
Gli eponenti di Rifondazione Comunista hanno infine rilevato che «piani così importanti per la Regione dovrebbero essere più adeguati alle esigenze del territorio».