''La polemica messa in atto da buona parte dell' opposizione e' assurda, scorretta e vergognosa in quanto basata su una non conoscenza degli atti'': cosi' il presidente della Regione Puglia, Raffaele Fitto, ha risposto alle critiche sollevate da alcuni consiglieri regionali sull' accordo sottoscritto tra Regione e conferenza episcopale pugliese per l' assistenza religiosa negli ospedali.
Nei giorni scorsi i consiglieri regionali Ventricelli e Mineo, dei Ds, con Losappio e Arcangelo Sannicandro (Prc) e il verde Lomelo, in un incontro con i giornalisti avevano denunciato ''l' assunzione a tempo indeterminato di 110 cappellani con uno stipendio netto di due milioni e mezzo al mese''. ''Un' iniziativa - avevano sostenuto - contraria alle ''stesse leggi di contenimento della spesa varate dalla giunta''. Fitto - alla presenza dell' assessore regionale alla sanita', Salvatore Mazzaracchio, e del direttore generale dell' Agenzia per la sanita', Mario Morlacco - ha invece spiegato oggi che la convenzione regolamenta nel miglior modo possibile una situazione gia' esistente: in Puglia ci sono 67 cappellani in servizio, 44 dei quali sono gia' a tempo indeterminato. ''In un periodo di autogol - ha detto il presidente della Regione - penso che questo sia il piu' clamoroso venuto da buona parte dell' opposizione perche' si possono fare le critiche ma leggendo i provvedimenti e dicendo le cose come stanno''. ''Invece - ha proseguito - non c' e' nessun ampliamento della spesa. Noi abbiamo firmato una convenzione tipo con la conferenza episcolale regionale rispetto alla presenza dei cappellani all' interno degli ospedali e l' abbiamo fatto in un contesto nel quale abbiamo indicato con precisione un percorso che era gia' stato condiviso da altre regioni: la Puglia e' l' undicesima regione che lo fa''. I cappellani che sono a tempo determinato ''seguiranno i percorsi legislativo esistenti all' interno dell' intero sistema''. Nel sottolineare piu' volte che chi ha sollevato ''in malafede'' la polemica ''non ha neanche letto i documenti'', Fitto ha anche sostenuto: ''c' e' stata una critica preconcetta da parte di chi pensa che ci sia una condizione di minoranza non rispettata''. ''Noi invece nella convenzione - ha precisato - abbiamo previsto che per quei pazienti che dovessero avere esigenze di assistenza spirituale differenti, il cappellano e la struttura ospedaliera si attiveranno per trovare un interlocutore adeguato di religione diversa''. ''E questo aspetto - ha continuato Fitto - e' stato firmato tanto dalla Chiesa quanto dal governo regionale: cio' dimostra una grande apertura e una grande visione democratica, a differenza di chi richiama e denuncia un trattamento disparitario ma di fatto poi attua un atteggiamento discriminatorio e spesso e volentieri ignorante''. Il presidente della giunta pugliese ha concluso sottolineando ''l' opportuno livello di confronto esistente attualmente con la conferenza episcopale regionale'' che - ha auspicato - dovrebbe essere ascoltata nella commissione consiliare quando vengono affrontati argomenti particolari, come, ad esempio, i contenuti del disegno di legge sulla famiglia.