Un ''inaccettabile svilimento del Consiglio regionale pugliese determinata da un' interpretazione forzata e restrittiva della legge costituzionale n. 1/99'' viene denunciato dal vice presidente del Consiglio pugliese, Carmine Dipietrangelo, in una nota inviata ai presidenti della Giunta, del Consiglio e ai capigruppo consiliari. ''In quattro mesi - scrive Dipietrangelo - l' Assemblea regionale e' stata convocata per appena nove sedute ed ha adottato solo cinque delibere, mentre la stessa attivita' delle commissioni consiliari risulta marginale''. A questa situazione - prosegue la nota - ''fa da contrappeso una volonta' totalizzante in capo alla Giunta e in particolare al suo presidente; l' attivita' dell' esecutivo ha cosi' determinato la sottrazione al Consiglio della titolarita' (attribuita al Consiglio dallo statuto tuttora vigente) della approvazione di piani e programmi''. Secondo Dipietrangelo, ''la forzatura interpretativa operata in Puglia della norma costituzionale e' contraddetta nettamente dagli orientamenti palesatisi in diverse altre regioni italiane''.