Saranno i traffici illeciti ed il contrabbando il primo obiettivo da colpire per la commissione regionale di studio sulla legalità e la sicurezza. E’ stato approvato all’unanimità il progetto da presentare alla Comunità europea per l’accesso ai contributo del "programma Falcone". Un’iniziativa europea per la lotta alla criminalità organizzata con un bilancio disponibile di 10 milioni di euro per l’intera durata del progetto (1998-2002), in particolare per il 2001 sono disponibili 2 milioni di euro. "Il progetto di cooperazione transnazionale per la prevenzione dei traffici illeciti e del contrabbando - ha detto il presidente della commissione, Emanuele Sannicandro- prevede una serie di azioni mirate alla documentazione e informazione sul fenomeno con particolare riferimento ai traffici provenienti dall’area balcanico-mediorientale territorio nel quale le nuove mafie hanno trovato un rifugio sicuro". Infatti anche altri fenomeni criminali in aumento esponenziale, come il traffico di scorie radioattive o di prodotti alimentari contraffatti, trovano nelle coste della Puglia un punto d’approdo ideale per la sua prossimità geografica con aree calde della direttrice balcanico - mediorentale. Il presidente ha spiegato che il progetto sarà finalizzato alla organizzazione e realizzazione di una conferenza di rilievo transnazionale: "che costituisce un approccio operativo per l’adozione di misure di cooperazione permanente e strutturata, finalizzate alla prevenzione e repressione dei traffici illeciti e del contrabbando". Il progetto dovrebbe essere finanziato per 102 mila euro (190 milioni circa) e dalla commissione passa all’approvazione della giunta regionale per attendere il definitivo ok europeo. Ma quali sono i risultati che ci si attende alla realizzazione di questo progetto? Sannicandro ha le idee chiare: "Innanzi tutto si tratta di potenziare e diversificare le forme di controllo dei traffici illeciti alle frontiere; adottare una strategia comune di prevenzione e repressione delle attività criminali individuate; una politica giudiziaria che garantisca l’effettiva pena e la riduzione dei tempi processuali". Ma non solo, il progetto prevede l’ampliamento della conoscenza del fenomeno relativamente alla realtà dei singoli Stati membri partner di progetto con una promozione della cooperazione "multidisciplinare e transnazionale" per quello che riguarda la normativa. "Sostanzialmente - ha concluso il presidente - vogliamo contribuire all crescita della nostra regione considerandola uno spazio che diventi di libertà, sicurezza e giustizia". Il prossimo appuntamento della commissione regionale di studio sulla legalità e la sicurezza sarà lo studio del fenomeno del "mercato degli schiavi".