Per ridurre il numero delle cause di lavoro che ingolfano le aule dei tribunali di tutta Italia il governo punta su due strumenti extragiudiziali di risoluzione delle liti: tentativo obbligatorio di conciliazione e l'arbitrato, come previsto dai contratti collettivi. Con l'entrata in vigore della riforma della dirigenza statale approvata ieri dal consiglio dei ministri, dal prosimo primo luglio infatti le controversie di lavoro passeranno dal Tar al giudice ordinario, vale a dire al pretore almeno fino a quando non sarà operativo nel 99 il giudice unico. Il Tribunale amministrativo manterrà la giurisdizione esclusiva nelle materie relative a servizi pubblici, urbanistica ed edilizia. E potrà non soltanto dichiarare l'illegittimità degli atti amministrativi, ma pronunciare anche il risarcimento dei danni ingiusti subiti dai cittadini per inadempienze della Pubblica amminsitrazione. (MN)