Capone: Spero che anche Sacconi non si illuda che la soluzione stia nelle tabelle
"Le tabelle "informative"sull'uso e eventuale abuso dell'alcool – diffuse a seguito dell'entrata in vigore del Decreto del 30 luglio del Ministero della Salute- sono opportune, sostiene la vice-presidente "possono essere messe in discussione le modalità e le procedure previste, possono migliorare la "grafica" e la leggibilità delle stesse tabelle, ma non si può contestare l'utilità di uno strumento che va nella direzione di una migliore circolazione delle informazioni su una materia divenuta negli ultimi anni di amara attualità. Le riflessioni, allora, chiamano in causa altri aspetti del problema, egualmente e maggiormente rappresentativi dei livelli di criticità, trascurando i quali il provvedimento è totalmente inefficace.
Si tratta, in sintesi, di convincersi che qualsiasi anomalia sociale va studiata ed interpretata, prima di definire le azioni correttive con i relativi strumenti. La Provincia di Lecce - sul tema dell'abuso di alcool fra i giovanissimi – lo sta facendo da tempo. Con il progetto " Only life con un bicchiere in meno" sono stati coinvolti molti istituti scolastici superiori delle aree di Lecce, Galatina, Tricase e Casarano, nei quali sono stati distribuiti e compilati dagli studenti 9.782 questionari formati da 25 domande a risposta multipla. Ne è risultata un'indagine originale e scientificamente valida, che ci ha fornito dati inequivocabili sulla percezione che i ragazzi salentini hanno del problema, la loro capacità di distinguere l'uso dall'abuso, le ipotesi sulle cause del "bere diffuso", le reazioni alle sanzioni, il rapporto e le eventuali affinità con l'uso di drighe, i condizionamenti dei mass media e delle pubblicità. Senza riproporre i dati principali della ricerca , già presentata al pubblico, giornali e Tv del territorio, vorrei qui ricordare che, a fronte di una prevedibile tendenza a considerare "circoscritto" e controllabile il fenomeno dell'abuso, almeno due elementi risultarono incofutabili e significativi : la differenza del consumo fra i primi giorni della settimana ed il week end (la percentuale di quanti consumano più di due bicchieri al giorno va dall'37,50% all'88,24% se riferita al sabato e domenica), ed il bisogno – sottolineato direttamente dai ragazzi- che i veri antidoti contro l'abuso sono le campagne di comunicazione e sensibilizzazione mirate e gli incontri informativi organizzati per l'appunto nel "luogo" ove il ragazzo matura la sua personalità, i suoi convincimenti, il suo ruolo sociale : le scuole.
Tutto questo è stato "Only life": a parte i questionari – che sono stati preceduti da incontri, attività di animazione - , ai ragazzi sono stati offerti momenti di socializzazione guidata, "happening" anche fuori dell'orario scolastico, e grazie alla guida degli esperti e dei facilitatori essi hanno alla fine realizzato dei prodotti audiovisivi di "comunicazione sociale" da far invidia alle agenzie di pubblicità più titolate. Proprio nella scorsa settimana, i risultati "Only life" sono stati illustrati come buona prassi pugliese all'interno di un Seminario di studi organizzato dall'Osservatorio regionale per le politiche sociali in Fiera del Levante.
Ho sentito il bisogno di ricordare questa esperienza – che la Provincia di Lecce si appresta a ripetere estendendola quest'anno anche alle scuole medie inferiori – perché le tabelle vanno bene ma da sole non bastano. Sono gli stessi ragazzi a chiedere che sia la Scuola il luogo ove un approccio interdisciplinare e guidato li aiuti a distinguere i confini e a maturare risposte diverse ai disagi sociali o semplicemente alla voglia di emulazione tipica dei gruppi di coetanei.
Le politiche giuste per arginare questo dramma della nostra società non devono essere assunte dunque solo dal Ministero della Salute e non possono riguardare solo l'inasprimento delle sanzioni nel Codice della strada o gli obblighi di esporre le tabelle (a proposito : nel decreto si fa riferimento solo ai locali ove si svolgono spettacoli e intrattenimento, dunque l'obbligo non riguarda i pub, i wine-bar e le pizzerie, che guarda caso sono i luoghi dove i ragazzi indicano di bere di più!); su scala nazionale, avremmo visto bene un coinvolgimento interministeriale dei responsabili delle politiche giovanili e di quelle della scuola. Ma il Ministro Meloni pensa davvero, come altri colleghi del suo Governo, che per risolvere un problema come l'abuso dell'alcool e gli effetti conseguenti, sia sufficiente uno spot? Spero che anche Sacconi non si illuda che la soluzione stia nelle tabelle".