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Data: 26/09/2002 - Ora: 11:36
Categoria:
Politica
Il workshop internazionale, promosso dal reparto di Neurologia dell’ospedale «Perrino», diretto dal professor Bruno Passarella, è occasione per porre sotto i riflettori questa malattia di cui poco si parla ma che, invece, rappresenta un problema di rilevanza sociale, tanto che in Italia, già dal 1965, viene riconosciuta come «malattia sociale». Presso l’ambulatorio epilettologico dell’unità operativa del «Perrino», affidato alla dottoressa Cecilia Nozzoli, sono in cura oltre 450 pazienti, in prevalenza adulti. Si tratta di una struttura che dispone di moderne attrezzature e di forme terapeutiche all’avanguardia. Le epilessie possono sorgere in qualsiasi momento e ad ogni età, considerato che ogni malattia o incidente in grado di provocare un danno cerebrale può esserne causa. Alcune forme di epilessia infantile, invece, non hanno alcuna causa riconoscibile e sono probabilmente determinate geneticamente.
Le crisi epilettiche sono sempre dovute alla presenza di un gruppo di cellule nervose che tendono ad avere un’attività eccessiva, comunemente definita come «ipereccitabilità». In alcuni casi le crisi possono verificarsi in modo occasionale, scatenate da situazioni particolari come l’ipoglicemia o alcuni disordini elettrolitici.
Per diagnosticare l’epilessia l’esame di maggior aiuto è l’elettroencefalogramma, ma è possibile intervenire anche mediante una TAC e una risonanza magnetica. La prima permette di vedere grossolanamente la struttura cerebrale e di cogliere eventuali calcificazioni; la seconda permette, invece, di rilevare più precisamente anomalie anche piccole delle strutture cerebrali. Occorre però dire che la normalità di questi esami non escludono la diagnosi di epilessia.
"L’ultimo simposio di una pressoché uguale importanza, svolto in Puglia – dichiara il dottor Bruno Causo, direttore generale dell’Asl Br/1, risale a circa quindici anni addietro. Appare, quindi, di tutta evidenza come questo appuntamento scientifico rivesta un ruolo di particolare rilievo nel pur folto panorama degli aggiornamenti. Se si tiene conto, inoltre, della particolare valenza sociale di questa malattia diventa un atto dovuto il plauso a chi, come Passarella, ne è stato l’ideatore. L’azienda ospedaliera "A. Di Summa" ha aderito ben volentieri a questa iniziativa che non mancherà di produrre risultati eccellenti anche in considerazione del fatto che registra importanti collaborazioni a carattere internazionale".
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