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Presicce, manca l'acqua in paese e scoppia la protesta

Data: 07/01/2005 - Ora: 11:04
Categoria: Cronaca

L’ultima conferenza di servizi sul problema, chiesta dal Comune, si è svolta nel luglio scorso in Prefettura a Lecce e in quell’occasione i funzionari dell’Aqp avevano assicurato un intervento immediato e risolutivo

Senz’acqua anche nel giorno dell’Epifania, come a Natale, a Capodanno e a Ferragosto. E come tutti i giorni dell’anno. Nonostante le rassicurazioni dell’Acquedotto Pugliese, a Presicce continua la situazione di emergenza idrica, con intere zone e decine e decine di famiglie all’asciutto. La gente è ormai all’esasperazione. Non c’è acqua per fare la doccia, per preparare da mangiare, per alimentare le caldaie. "Una situazione da terzo mondo- dice il sindaco di Presicce Antonio Luca- che diventa ogni giorno più difficile da gestire, anche e soprattutto sul piano dell’ordine pubblico. Sono stato svegliato ieri mattina alle sei da concittadini imbestialiti che minacciavano azioni clamorose. Abbiamo sollecitato più volte l’Acquedotto pugliese, ci siamo rivolti al prefetto di Lecce, alla presidenza della Regione, ma il disservizio continua ". L’ultima conferenza di servizi sul problema, chiesta dal Comune, si è svolta nel luglio scorso in Prefettura a Lecce e in quell’occasione i funzionari dell’Aqp avevano assicurato un intervento immediato e risolutivo. Ma così non è stato, tanto che un mese dopo il sindaco Luca è stato costretto ad inviare una lettera di protesta agli enti competenti per sollecitare un intervento, minacciando altrimenti di ricorrere ad azioni penali. È seguito a quel punto l’intervento dell’Acquedotto che nell’ottobre scorso ha iniziato i lavori di ammodernamento della rete idrica. Si pensava si fosse finalmente arrivati alla soluzione del problema, ma così non è stato. "Ancora oggi e in tutti questi mesi- denuncia il sindaco- ci troviamo in piena crisi. Ho parlato stamattina (ieri, ndr) con l’ingegnere Emilio Tarquinio dell’Aqp che mi ha detto che ci vuole tempo per organizzare le gare di appalto. Ma buon senso vuole che in situazioni di emergenza si proceda con urgenza, attraverso incarichi diretti. Non possiamo più sopportare ulteriori rinvii. Nel 2005, nel paese Italia la gente ha diritto a vivere in maniera dignitosa, soprattutto quando paga bollette anche salate per un servizio che non riceve".

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