E' cresciuta di quasi 10mila miliardi di lire la quota annua stanziata per gli assegni per il nucleo familiare: da 13.700 miliardi di lire del 1996 a 23.500 del 2000. Il dato emerge dal Rapporto sulle politiche contro la poverta' e l'esclusione sociale presentato dal ministro per la Solidarieta' sociale, Livia Turco. ''Il successo maggiore conseguito in questi anni - ha spiegato Turco - e' l'aiuto alle famiglie. Risorse che hanno aiutato, in particolare, le famiglie con molti figli a carico.
Questo era esattamente l'obiettivo che ci eravamo proposti. Una misura - ha aggiunto - che si e' rivelata particolarmente efficace e' stata l'aumento dell'assegno per il nucleo familiare e l'assegno per il terzo figlio che vorrei estendere nella prossima legge finanziaria''. Un appello e' stato inoltre lanciato dal ministro Turco e della Commissione di Indagine sull'esclusione sociale che ''raccomandano di mettere nella nostra legislazione il reddito minimo di inserimento, cioe' un'integrazione al reddito accompagnata da un percorso di reinserimento sociale''. La prima proposta di introdurre in Italia una misura di garanzia del reddito di ultima istanza, integrata da servizi e attivita' miranti ad accompgnare l'inserimento lavorativo e sociale, e' stata avanzata formalmente dalla Commissione di indagine sulla poverta' e l'emarginazione nel 1995. Ma soltanto la Finanziaria del 1998 ha previsto un contributo per una sperimentazione biennale del Rmi. Sperimentazione che si concludera' il prossimo 31 dicembre 2000 e che sta interessando 39 comuni italiani (6 del nord, 11 del centro e 22 del mezzogiorno). Risorse per 476 miliardi di lire che vedono coinvolte 25.609 famiglie italiane per 90.315 persone. (MN)