Porto Miggiano: il sequestro rimane e la Magistratura dispone una perizia tecnica per valutare gli effetti reali delle opere edilizie già realizzate sull'ambiente. Queste le ultime novità in ordine di tempo che riguardano la delicata questione ambientale di Porto Miggiano, la scogliera appartenente al Comune di Santa Cesare Terme. Il ricorso presentato al Tribunale per il riesame della Sis di Donato Montinari, dall'ingegnere Fausto Giancane e dalle imprese Merico e Maroccia contro il decreto di sequestro disposto dai pm Valeria Mignone e Marco D'Agostino è stato infatti accettato solo in parte. Ma il sequestro delle opere che si stavano realizzando sulla scogliera di Porto Miggiano rimane.

Anche se - dicono gli avvocati - "solo" limitatamente all'ipotesi di reato di distruzione e deturpamento delle bellezze naturali (articolo 734 codice penale), "a soli fini probatori, per il tempo strettamente necessario all'espletamento della consulenza tecnica già disposta dal pm e ritenuta necessaria per verificare l'effettiva sussistenza di una violazione delle bellezze panoramiche". Il Tribunale di Lecce ha invece revocato i decreti del pm cone riferimento alle ipotesi di reato contemplati dagli articoli 146, 151 e 163 del Testo Unico sui beni culturali e ambientali. Il sequestro era stato disposto perchè, nonostante che i lavori fossero stati autorizzati, l'accusa sosteneva che vi sarebbe stata una violazione del vincolo paesaggistico, in quanto l'autorizzazione così come rilasciata avrebbe comportato l'alterazione di tratti carattestici della località protetta.