L'Associazione si dice in prima fila per la salvaguardia del territorio
A fronte delle posizioni espresse in questi giorni da esponenti della politica e dell'economia di Porto Cesareo in merito al degrado ambientale di quella città e del ruolo delle associazioni ambientaliste, e puntualmente riportate sulle pagine de "La Gazzetta del Mezzogiorno", sentiamo il dovere di esprimere alcune considerazioni nell'interesse comune della chiarezza delle posizioni e della qualità ambientale, cui tutti miriamo.
Si tranquillizzi anzitutto il sig. De Maglio: Legambiente era, è e sarà sempre presente e vigile su tutto il territorio (ed il mare della cittadina ionica): lo era, mettendo a repentaglio l'incolumità dei propri volontari, quando documentava fotograficamente l'attacco degli abusivi alle dune di Palude del Conte o alla Strea, o quando, molto prima che fosse promulgata la relativa Legge Regionale, analizzava metro per metro il territorio comunale sotto l'occhio vigile delle ronde della criminalità organizzata per formulare una proposta di perimetrazione per il Parco Regionale di prossima istituzione, lo era ancora quando veniva letteralmente malmenata da frange di esagitati quando promuoveva coi propri banchetti, in splendida solitudine, l'area marina protetta che solo ora accenna a partire.
C'era sempre, se ne sinceri la brava e stimata signora Contenti, quando si profilò, già anni or sono, il primo progetto dell'albergo sulle dune presso il "Tabù", una Punta Perotti in salsa cesarina che forse sarebbe già lì se non fossimo intervenuti per tempo a sostegno delle azioni legali che hanno portato addirittura al sequestro dell'area, ed è ancora qui a chiedere la definitiva revoca di quello scempio ed il ripristino dello stato dei luoghi.
Magari con l'impiego di tecniche di ingegneria naturalistica, come quelle impiegate assai opportunamente e secondo i criteri e le metodiche più avanzate per il ripristino dunare in prossimità di Torre Castiglione, che il pur attento e lucido architetto paesaggista stigmatizza: una volta tanto dissentiamo dalla sua opinione e, lo diciamo con simpatia, tamiamo che il pugno nell'occhio l'abbia preso prima e non durante il suo sopralluogo "sul campo".
L'avvio suaccennato della AMP, le procedure di abbattimanto degi immobili abusivi giunte ad un nodo cruciale della procedura (col trsferimento di competenze al Prefetto che complica notevolmente gli iter e apre spazi di incertezza preoccupanti), l'imminente redazione dei sottopiani - dai PIRT al Piano delle Coste, al PUG ed alla compatibilizzazione al PTC ed al DRAG, fino alla perimetrazione dell'AP regionale di Palude del Conte - sono eventi che caratterizzano un momento "storico" nella programmazione di questa città: sarà grazie alla partecipazione ed alla presenza reale, propositiva, ma di tutti, e non solo della "solita" Legambiente, che si utilizzeranno questi strumenti indirizzandoli allla tutela dei beni ambientali ed alla riqualificazione di Porto Cesareo, del suo territorio e della sua economia.