Dopo la sconfitta del '94 il Ppi ha scelto la strada di un'alleanza di centrosinistra e ''si è fatto valere''. ''Per la forza e la vitalità delle nostre radici - ha continuato Marini - abbiamo detto che il lupo non ha mangiato l'agnello. Sappiamo che l'unità politica dei cattolici è finita. Ma questo non significa la rinuncia ad un'ambizione. Sbaglia chi immagina che si possa liquidare la nostra presenza organizzata nel paese''. ''Rafforzare il centro dell'Ulivo, puntando al raccordo parlamentare ed elettorale con le altre forze moderate del centrosinistra perchè ''dobbiamo cercare di andare oltre i nostri confini tradizionali''. L'impegno dei Popolari è oggi rivolto verso i giovani ed il Mezzogiorno, ha ribadito Marini che ha chiesto al Governo ''qualcosa di più''. ''Ci rivolgiamo al presidente del Consiglio: e se all'interno del Governo permangono valutazioni diverse, che sia lui a decidere. La democrazia deve andare avanti''. E in questo senso ha chiesto di mettere in moto con urgenza investimenti per infrastrutture nel Meridione: ''le risorse finanziarie ci sono, bisogna attivarle e spenderle. E' urgente che il Governo contratti con l'Ue la possibilità di finanziare quote significative di fondi strutturali che non si riesce a spendere''. (MN)