Un evento storico per un erede del dopo fascismo, uno strappo decisivo con il Dna del passato. Gianfranco Fini sarà domani in visita al campo di concentramento di Auschwitz, con l'intenzione di sottolineare in modo chiaro la rottura con le radici fasciste del suo partito. La visita del presidente di Alleanza nazionale avviene a cinque anni da quella alle Fosse Ardeatine, e quattro anni dopo la puntata di una delegazione di An al campo di concentramento simbolo dell'Olocausto. Fini è partito stamane alle 7 per Varsavia, su invito del partitopolacco 'gemello' di An, l'Unione Cristiana Nazionale. Il presidente dell'Unione delle comunità ebraiche italiane Amos Luzzatto è tuttavia abbastanza scettico: "Valuteremo dopo, sulla base di quello che dirà Fini ad Auschwitz", ha detto non nascondendo tuttavia la sua contrarietà per la tendenza di Alleanza nazionale ad equiparare l'Olocauso ad altri tragici eventi storici, come la deportazione dei polacchi in Unione Sovietica o le foibe in Venezia Giulia alla fine della guerra. "Manca ancora - ha sostenuto - una critica e un'autocritica sulla Shoa". (MN)