A tutt’oggi l’impianto, che non riesce a ridurre il quantitativo di prodotto finale, funge di fatto da discarica a cielo aperto
Nelle scorse settimane, allarmati dal perdurare dei problemi ambientali provocati dall'impianto di biostabilizzazione ubicato presso la ex discarica di Poggiardo, un gruppo di cittadini ha dato vita al Movimento "Emergenza Rifiuti". L'impianto che era stato attivato in via sperimentale con ordinanza del Commissario Straordinario per l'emergenza rifiuti, emessa a seguito di un'intesa raggiunta presso la Prefettura di Lecce tra la Regione, la Provincia, l'ATO ed il Comune di Poggiardo, senza alcuna preventiva valutazione dell'impatto ambientale che lo stesso avrebbe prodotto sul territorio, ha dimostrato sin dall'avvio di non essere in grado di assolvere alle funzioni per le quali era stato autorizzato. "A tutt'oggi l'impianto, - afferma il presidente del Comitato Paolo Macculi - che non riesce a ridurre il quantitativo di prodotto finale, funge di fatto da discarica a cielo aperto dove il rifiuto tal quale viene provvisoriamente stoccato in attesa di essere trasferito altrove, risultando così potenzialmente dannoso all'Ambiente e alla Salute. Il Movimento ritiene, pertanto, la sperimentazione completamente fallita e quindi inutile mantenere attivo l'impianto atteso peraltro che gli enormi costi di gestione ricadono esclusivamente sui cittadini dell'intero Ambito Territoriale Le/2, gli unici di tutta la Puglia ad essere soggetti a questo inutile balzello tanto è vero che i Sindaci hanno già previsto di aumentare la TARSU. Non si comprende perché il prodotto che viene fuori da questo impianto, di fatto assimilabile al rifiuto tal quale, non possa essere conferito in discariche che hanno ancora volumetria disponibile. Personalmente sono molto soddisfatto del lavoro fatto sinora per la costituzione del movimento e soprattutto sono contento perché si è riusciti a coinvolgere nel progetto persone, associazioni e partiti di estrazione diverse ma tutti sensibili alle problematiche ambientali ed accomunati dai due obiettivi previsti nell'atto costitutivo: chiudere l'impianto di biostabilizzazione, evitando al contempo ogni ipotesi di inutile ampliamento dei biotunnel e impedire ogni ipotesi di attivazione di nuove discariche di qualsiasi tipo nel territorio di Poggiardo. Il movimento, partendo dal presupposto che Poggiardo ha già dato troppo in tema di rifiuti, avendo ospitato una discarica con relative sopraelevazioni ed ampliamenti ed essendo già stato individuato quale sede del futuro impianto complesso, è permanentemente impegnato per il raggiungimento dei predetti obiettivi. Nelle prossime settimane, perciò, verranno organizzate una serie di manifestazioni allo scopo di sensibilizzare e coinvolgere il maggior numero di associazioni, circoli, partiti politici e soprattutto concittadini, ai quali sin d'ora rivolgo l'appello ad un forte impegno civico affinché partecipino numerosi e in maniera unitaria. Siamo anche consapevoli che la semplice mobilitazione della collettività, per quanto nutrita, potrebbe non essere sufficiente e per questo nei giorni scorsi abbiamo indirizzato al Sindaco di Poggiardo e il Presidente dell'ATO Le/2 l'invito ad adottare, al fianco ed in difesa degli interessi del territorio, formali provvedimenti amministrativi che accelerino la soluzione del problema con la chiusura dell'impianto".