A disposizione della Puglia 11 miliardi 757 milioni per il miglioramento qualitativo della produzione dell’olio d’oliva, nell’ambito del progetto della Comunità Europea sul ciclo produttivo 2001-2002 che prevede un investimento complessivo di quasi 34 miliardi 400 milioni da ripartire fra le regioni italiane. Si tratta di un vero e proprio regolamento delle attività da finanziare che vede coinvolte associazioni che operano nel settore: l’Asso.pr.oli di Bari, l’Aprol di Brindisi l’Aiop di Fasano, l’Apo di Foggia, l’Aprol di Lecce, il Consorzio servizi aziendali, l’Ajo di Taranto, il Consorzio salentino olivicoltori di Brindisi, Lecce e Taranto, l’Istituto sperimentale per l’elaiotecnica di Pescara, l’Istituto ricerche per l’olivicoltura del Cnr di Perugia e il Laboratorio di analisi delle Camere di commercio.
"Il programma prevede per la Puglia sette azioni mirate - ha spiegato l’assessore all’agricoltura Nino Marmo - con queste attività siamo certi di migliorare la qualità dell’olio d’oliva ma soprattutto di ridurre ogni possibile forma di disturbo del ciclo produttivo attraverso verifiche, assistenza tecnica, controlli sull’ambiente, formazione degli olivicoltori e divulgazione dei fenomeni lesivi della qualità del nostro olio".
La prima "azione" riguarda la lotta contro la mosca ed altri organismi nocivi, attraverso il monitoraggio e controllo dei parassiti. Saranno convenzionati 16 tecnici per 131 mesi, 60 tecnici addetti al monitoraggio per 360 mesi e 15 tecnici addetti alla valutazione e verifica per complessivi 165 mesi. Il budget previsto per il ciclo produttivo 2001-02 è di 3 miliardi 688 milioni. La seconda azione provvederà al miglioramento delle condizioni di coltivazione e trattamento degli oliveti, di raccolta, di magazzinaggio e trasformazione delle olive, nonché del magazzinaggio degli oli prodotti. L’obiettivo è di migliorare la qualità dell’olio con la riduzione del tempo di giacenza delle olive in frantoio. Il budget previsto è di 764 milioni.
Sarà poi fornita assistenza tecnica agli olivicoltori ed ai frantoi nel corso della campagna allo scopo di migliorare la qualità della produzione delle olive e della trasformazione delle stesse in olio. Il budget previsto per questa azione che impiegherà 115 unità è di 4 miliardi 366 milioni.
Un occhio particolare anche alla tutela ambientale: per questo saranno recuperati e valorizzati i residui della lavorazione delle olive e impiegati 79 milioni.
1 miliardo 602 milioni per formazione, divulgazione e dimostrazioni intese a diffondere presso gli olivicoltori e i frantoi le informazioni relative alla qualità dell’olio di oliva e all’impatto ambientale. Inoltre saranno allestiti o gestiti a livello regionale laboratori di analisi delle caratteristiche fisico-chimiche dell’olio di oliva vergine. Budget previsto 653 milioni.
In ultimo con la settima azione è prevista la collaborazione con organismi specializzati nella realizzazione di programmi di ricerca sul miglioramento qualitativo della produzione di olio di oliva vergine che contribuiscano anche al miglioramento dell’ambiente. "Queste linee di ricerca - ha sottolineato Marmo - saranno attuate dalla stessa Regione Puglia, dall’Osservatorio regionale per le malattie delle piante in collaborazione con l’Uuniversità di Bari. Il budget previsto per questa azione è di 603 milioni 840 mila lire".