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Peperone italiano, è il momento del riscatto, convegno a Foggia

Data: 17/11/2006 - Ora: 12:51
Categoria: Economia

Al convegno di Foggia previsioni positive per il 2007: nuove varietà per la Puglia e ricerca per il rilancio di questo ortaggio

Si è tenuto ieri, presso la Facoltà di Agraria dell'Università degli Studi di Foggia, il convegno "Il peperone – Nuove tendenze di coltivazione nell'areale pugliese", organizzato da S&G, SOI (Società Orticola Italiana) e Syngenta Crop Protection, in collaborazione con l'Università di Foggia.

Dopo anni piuttosto critici, che hanno visto un progressivo abbandono di questa coltura in condizioni di pieno campo a causa di problematiche fitosanitarie e della bassa redditività, dal 2007 si annuncia una leggera ripresa strutturale della filiera produttiva del peperone e del mercato, grazie anche all'introduzione di nuove varietà e a innovative tecniche colturali: queste alcune delle principali novità emerse ieri.

La Puglia, in particolare, avrà un ruolo di primo piano dal momento che due nuove varietà di peperone – Collina F1 e Qui F1 – sono state selezionate proprio per la coltivazione in pieno campo in questa regione.

Grandi novità già dalla prima relazione della giornata, a cura di Andrea Luca Launeck e Michael Sempf di Syngenta Seeds. Oltre ai programmi di ricerca sul peperone per la serra, S&G ne ha intrapreso recentemente uno specifico per il pieno campo, che ha già dato i primi frutti: Qui e Collina appunto.

Launeck ha fornito alcune proiezioni sul breve termine: il mercato italiano del peperone, con una stagione 2006 finalmente non negativa, si potrebbe stimare in leggero aumento. A fronte dei decrementi produttivi registrati negli ultimi anni, che hanno fatto crollare le superfici di pieno campo in gran parte d'Italia (Umbria, Campania, Puglia e soprattutto Sicilia), è attesa una ripresa delle quotazioni. Sempf ha approfondito il discorso dando una panoramica globale del mercato, spaziando dai costi di produzione del peperone per nazione ai consumi e ai maggiori trend nei paesi produttori più importanti.

Sono seguiti gli interventi di membri dell'Università di Foggia: il prof. Emanuele Tarantino, Preside della Facoltà di Agraria, il prof. Antonio Elia e la dott.ssa Giulia Conversa. Dal tema: "La coltivazione del peperone: stato attuale e prospettive di sviluppo" si è evidenziato che dopo la Spagna, l'Italia è il secondo Paese europeo come investimento di superficie a peperoni.

Tuttavia, la produzione nazionale non ha saputo negli ultimi decenni tenere il passo con le innovazioni tecnico-colturali e gli standard commerciali richiesti dal mercato europeo. Per il rilancio della coltura e per aumentare le rese unitarie, va sicuramente migliorata la tecnica colturale (coltura protetta, fuori suolo, cultivar resistenti) e soprattutto va migliorata l'organizzazione di filiera. I professori Salvatore Frisullo e Aniello Crescenzi, rispettivamente dell'Università degli Studi di Foggia e dell'Università degli Studi della Basilicata, hanno poi posto l'accento sulle avversità funginee e sulle principali virosi che incontra il peperone in Italia. La risposta a tali problematiche di produzione è su un doppio piano: l'adozione di varietà innovative e resistenti a determinate virosi, associata all'utilizzo di prodotti specifici per la difesa del peperone. Quest'ultimo punto, in particolare, è stato al centro del contributo del dott. Marco Merlano di Syngenta Crop Protection.

Nuovi prodottiregistrati, sia per l'impiego fogliare che per quello al terreno, assicuranoun'ottimale protezione già nelle prime fasi della coltivazione, gettando solide basi per una produzione redditizia e nel pieno rispetto delle più restrittive direttive vigenti in materia di residui.


Per ulteriori informazioni:

trade contact:
Andrea L. Launeck
c/o Syngenta Seeds S.p.A. tel 031-753111

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