Necessario un rapporto triangolare tra province e comuni di Lecce, Brindisi e Taranto
"Dobbiamo accingerci ad un cambiamento di rotta, in una prospettiva di rideterminazione delle finalità del Consorzio Universitario Interprovinciale Salentino, che lo porti da ente erogatore a soggetto attivo nelle decisioni di sviluppo dell’Università. Occorre instaurare, cioè, un rapporto triangolare che coinvolga fortemente le Province e i Comuni di Lecce, Brindisi e Taranto". Così il presidente della Provincia Giovanni Pellegrino si è espresso nella seduta di ieri del Cda del Consorzio.
Pellegrino, nel corso dell’incontro ha ringraziato il professore Donato Valli, incaricato di studiare un piano di rilancio del Consorzio per il coinvolgimento attivo delle altre Provincie salentine.
"Sono mutati i tempi e profondi sono i cambiamenti all’interno dell’Università con accentuazione della sua funzione popolare(non elitaria)e con accentuazione della sua autonomia non solo scientifica ma anche economica. Ciò comporta una più stretta relazione tra l’università e gli istituti del territorio (Province, Comuni, industria, commerci, ecc.). Il suo bacino di utenza privilegiato rimane quello salentino (Lecce, Brindisi, Taranto). Da ciò conseguono due azioni convergenti: una sorta di rifondazione dell’Università, con una correzione della sua autoreferenzialità che rischia di rimarcare la separazione del territorio; la rivitalizzazione del Consorzio con il passaggio da una funzione di erogazione di risorse e di servizi a una funzione di concertazione operativa e propositiva>>, ha spiegato il professore Donato Valli.
In particolare da questo studio è emersa una serie variegata di proposte operative: stretta collaborazione con gli organi direttivi dell’Università attraverso contatti diretti e concordati, al fine di stabilire in linea ideale il senso di sviluppo dell’Università e del territorio; coinvolgimento diretto, tanto nei momenti di confronto, quanto in quelli decisionali, dei massimi vertici delle Province e dei Comuni capoluoghi del Salento (Lecce, Brindisi, Taranto), salvaguardando comunque l’autonomia decisionale, amministrativa e politica di ogni struttura.
Il Consorzio da Ente erogatore a Ente di proposta e di programmazione significa elevare la qualità propositiva del suo apporto, in una visione di autentica collaborazione finalizzata agli interessi dell’intero territorio salentino. Non può essere lasciata sola l’Università in questo sforzo di adeguamento e di rapporto col territorio. Qui consiste la trasformazione più importante del Consorzio: ritornare allo spirito delle origini.
E ancora, occorre realizzare un nuovo accordo di programma, nella cui elaborazione vanno coinvolte insieme sia l’Università che le Province del Salento. Si tratta, insomma, di una vera e propria rifondazione tendente a esaltare con forme di solidarietà culturale e di potenzialità decisionale, i programmi dell’intero territorio e a rinsaldarne le radici culturali e morali.