Un giovane bolzanino esperto di computer ha fatto scoprire alla polizia quattro siti Internet per pedofili, tre in partenza dalla costa occidentale degli Usa e uno dalla Puglia e con loro collegato. Il giovane, Cristiano Maria Cumer, venticinque anni, dipendente di una società di informatica, navigando su Internet aveva scoperto lo scorso agosto alcuni siti sospetti che avevano anche alcune difficoltà di accesso. Il giovane si è rivolto alla questura di Bolzano e sono cominciate le indagini. Sono stati così scoperti tre siti made in Usa - California e Oregon - che in Italia si servivano in un provider pugliese che li ritrasmetteva e che era poi in grado anche di inserire proprio materiale. (FM)

I siti Usa sono stati segnalati alle autorità americane - dove sono in corso indagini - e quello pugliese alla magistratura e alla polizia di Bari dove è stato denunciato e arerstato, detenuto agli arresti domiciliari, un giovane di 27 anni di cui non è stato reso noto il nome, responsabile del sito pedofilo. In casa sua sono state trovate anche una serie di foto che ritraggono giovani al di sotto dei 14 anni che compiono atti sessuali tra loro e con adulti. Sono in corso indagini per individuare altri complici. E' la polizia postale di Bari che indaga per accertare se in Puglia siano stati costituiti siti Internet per pedofili.

Le indagini sono state avviate oltre sei mesi fa e fino a questo momento hanno portato alla denuncia di un uomo di cui gli investigatori non hanno rivelato il nome per non compromettere ulteriori accertamenti. La polizia, dopo aver compiuto perquisizioni, sta infatti indagando per verificare se il materiale sequestrato nell'appartamento dell'uomo denunciato fosse destinato ad alimentare un commercio clandestino per pedofili: secondo quanto emerso dai primi accertamenti si trattarebbe di immagini ricavate in qualche modo da siti Internet e poi riprodotte su stampa.

Tuttavia, la destinazione del materiale sequestrato non è stata ancora accertata e per questa ragione - secondo quanto si è appreso in ambienti investigativi a Bari - nei confronti del proprietario dell'appartamento la polizia non ha eseguito alcun provvedimento restrittivo. Per il momento le indagini, dirette dalla procura della Repubblica presso il Tribunale di Bari, sono coperte dal massimo riserbo; secondo quanto si è appreso altre persone, una decina, sono coinvolte nell'inchiesta.