La parità scolastica passa al Senato. Con 154 voti favorevoli, 88 contrari e 2 soli astenuti, sono stati approvati prima i singoli punti del maxi-emendamento della maggioranza, poi il provvedimento nel suo complesso.
A favore ha votato la maggioranza, contro il Polo, la Lega e Rifondazione comunista. Contraria anche la vice presidente del Senato ed esponente dei Ds, Ersilia Salvato.
Conclusa la discussione generale in aula e dopo la replica del ministro Berlinguer, alle sette, ora annunciata per il voto, i senatori stavano ancora discutendo. Il voto definitivo è arrivato solo dopo le otto. Compatto il Polo nel promettere battaglia contro "la svendita del principio di parità". Rifondazione comunista aveva già annunciato il voto contrario alla proposta del Consiglio dei ministri, "un compromesso mediocre e pericoloso", che ha visto contrario anche il Cdu. Ma nel centro sinistra erano comunque convinti che la maggioranza, forte anche del sostegno dei Democratici di Prodi, sarebbe rimasta unita. (MN)

Fiducioso si era detto anche il ministro della Pubbblica istruzione, Luigi Berlinguer, che, nell'intervento in aula a conclusione della discussione, ha sottolineato più volte che questa legge è solo il primo passo verso la realizzazione della parità tra scuola pubblica e scuola privata. "Non caricate questo evento di un'attesa eccessiva, perchè così si rischia una delusione. Non ci possono essere in questo campo soluzioni taumaturgiche", ha detto agli 'interessati' del settore privato. Berlinguer ha poi invitato il mondo cattolico ad apprezzare "la soluzione di mediazione che in Parlamento ha consentito una sintesi di alto profilo tra posizioni assai lontane". Infine, un appello al Polo perchè accetti lo sforzo del governo, sottolineando che la legge che il Senato sta per approvare è frutto anche dell'apporto costruttivo delle opposizioni.