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Paolo De Castro e i problemi dell'agricoltura italiana

Data: 22/05/2001 - Ora: 11:11
Categoria: Economia

L'intervento del prof. Paolo De Castro, direttore di Nomisma è stato affrontato franco da pregiudizi sui problemi veri dell'agricoltura italiana. Il problema della mucca pazza ha distolto l'attenzione da grandi problemi che il Mezzogiorno dovrà affrontare tra pochi anni.

Bisogna sapere che l'Europa continua a tagliare cospicui fondi destinati all'agricoltura perchè di fondo c'è l'idea ormai ricorrente che si spende molto per avere prodotti di scarsa qualità.
L'ultimo degli atti adottati dalla Commmisione il taglio su formaggi italiani, seppur di qualità. Tra l'allargamento dell'Europa dopo il 2006 c'è la Polonia, Paese che concentra la politica agricola di tutti i 15 Paesi europei. Già nel 2003 i Paesi dell'Est sono nell'Unione Europea. Ciò comporta la competizione sulle risorse, a due livelli. Primo: la competizione dei fondi strutturali per il Mezzogiorno d'Italia. Quindi, le aree Obiettivo 1 usciranno dai fondi e tra cui anche la Puglia. Il secondo livello di competizione. Quasi tutte le Ocm sono incompatibili con i Paesi dell'est. L'allargamento si dovrà fare con soldi che non ci sono. La competizione quindi si gioca già tra le attuali Ocm. Già gli altri Paesi europei stanno facendo la quadratura della competizione. Secondo De Castro, insomma, l'Italia perde terreno e tempo sui fondi e sulla competizione dei prodotti nostrani.
"L'Europa - sostiene De Castro - è il riflesso di scelte politiche nazionali". Praticamente, i Paesi europei più ricchi dettano leggee sminuiscono gli interessi di paesi più deboli. Con l'allargamento entrano in rotta di collisione con questi interessi. Finora sono stati allargamenti a Sud che non impensierivano gli altri Paesi. Noi italiani abbiamo tutto l'interesse per l'allargamento, è lì che si giocherà un importante equilibrio, perchè produciamo prodotti di qualità che non potranno essere eliminati. "Bisogna giocare in anticipo, abbiamo un interesse di risorse che possiamo giocarci".
Il Paese Italia, nell'interesse di tutti gli italiani, si deve presentare in Europa unito senza avere differenti vedute.
Bisogna spostare l'attenzione verso i problemi veri per la nostra economia

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