La Fillea Cgil: intervenga il Prefetto
I lavoratori della SES di Nardò s iincatenano ai cancelli dell'azienda. La Cgil: "la proprietà dell'Azienda si è rimangiata tutto quello che aveva promesso al tavolo con le parti sociali, il 16 ottobre scorso, nella sede in via Salomi della Provincia. In quella sede, dopo l'intensa trattativa con il nostro Sindacato e alla presenza anche del primo cittadino di Nardò, i proprietari del Gruppo SES (SEVAR Srl-GRANDI srl -ITALGECRI srl) avevano preso l'impegno di reintegrare 8 lavoratori licenziati nei mesi scorsi. Un impegno completamente disatteso! Al momento della ratifica dell'accordo in Confindustria, l'azienda chiude totalmente al dialogo e rifiuta qualsiasi trattativa con il Sindacato. Tutto questo è inaccettabile". I lavoratori, esasperati, hanno scelto di ricorrere a una delle forme più estreme di protesta, incatenandosi ai cancelli dello stabilimento. "Come FILLEA CGIL non possiamo non essere al fianco dei lavoratori e lottare per i loro diritti, diritti fondamentali, come la dignità e il lavoro, calpestati da un atteggiamento incomprensibile da parte dell'azienda. Nel corso del 2009, sono stati 14 i lavoratori licenziati, tra cui 2 delegati sindacali, da parte delle ditte SEVAR srl e Italgecri srl e da settembre l'Azienda ha comunicato di volere licenziare altre 10 unità lavorative (su un totale di 31 unità) con qualifica di operaio, attualmente impiegati con la terza ditta del gruppo, la GRANDI srl. Licenziamenti motivati dalla mancanza di commesse sufficienti per mantenere gli attuali livelli occupazionali. "Ma allora come mai la stessa GRANDI srl rinnova, per altri 12 mesi, 7 contratti a tempo determinato? Come mai, noi stessi testimoni, i camion con i dipendenti escono per lavorare alle 5.30 del mattino e rientrano anche dopo le 18.00, costringendo i lavoratori, non solo ad orari che vanno ben oltre le otto ore previste da contratto, ma mettendo anche le condizioni di lavoro al limite della sicurezza personale dei lavoratori e pubblica?Dinanzi a questa situazione chiediamo con urgenza l'intervento di sua eccellenza il Prefetto, in quanto non c'è più rispetto degli impegni presi anche davanti alle istituzioni. Si afferma tutto e il contrario di tutto sulla pelle dei lavoratori. Chiediamo inoltre che venga coinvolto anche l'ente appaltatore della SES perché controlli l'organizzazione del lavoro all'interno di questa azienda".