Era partita dalla Romania con la promessa di trovare un lavoro da baby sitter in Italia: ma come per tante ragazze prima di lei, l’arrivo sulla costa pugliese avrebbe significato l’inizio di una vita di segregazione, violenze e prostituzione. È stata la polizia a interrompere su una spiaggia salentina il viaggio clandestino della ragazza romena, che ha solo 15 anni, sottraendola così al destino che per lei aveva deciso Gyuba Jemc, un albanese di 32 anni il quale, sulla base delle dichiarazioni della giovane è stato arrestato a Milano.

Le indagini erano cominciate l’8 maggio scorso con il ritrovamento ad Otranto della giovane clandestina. Da lì la polizia ha cominciato a ricostruire la storia della ragazza e parallelamente del suo aguzzino che, dopo averla comprata, l’avrebbe avviata alla prostituzione tra Torino e Asti. Dopo mesi di indagini l’uomo è stato identificato, rintracciato e quindi arrestato a Milano in esecuzione di una ordinanza di custodia cautelare emessa dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Lecce. A bloccarlo sono stati gli agenti della polizia di frontiera di Otranto in collaborazione con colleghi della squadra mobile di Milano. L’uomo è accusato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.
La storia della ragazza è una storia di miseria che comincia da quando il padre abbandonò la moglie con tre figli piccolissimi. Quando ha potuto cercare un lavoro, la ragazza ha incontrato un uomo che le ha promesso un impiego dignitoso in Italia. Comincia così il suo viaggio dalla Romania che, attraverso Belgrado la porta in Albania; qui la compra l’albanese che poi la porterà in Italia.
Secondo quanto accertato dagli investigatori, l’uomo aveva acquistato anche un’altra ragazza moldava ma è stato arrestato prima di riuscire a portala in Italia per farla prostituire.