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Data: 15/06/2002 - Ora: 09:55
Categoria:
Economia
L' aspetto piu' favorevole che conferma la crescita dell' intero sistema economico pugliese - emerge dall' indagine presentata dal presidente dell' Osservatorio, Michele Matarrese - riguarda l' andamento dell' occupazione: i dati evidenziano una crescita costante negli ultimi anni che ha fatto scendere il tasso di disoccupazione regionale da tassi prossimi o superiori al 20% negli anni passati al 17,1% del 2000, al 14,7% del 2001 con una progressione che continua a mantenersi positiva. Tra le regioni italiane dell' obiettivo 1, la Puglia e' quella che presenta il tasso di disoccupazione meno elevato e le dinamiche di crescita piu' significative. E se il tasso di disoccupazione si pone significativamente al di sotto della media del Mezzogiorno, anche quello di occupazione risulta in Puglia superiore a quello del resto del Mezzogiorno. Positivi - secondo l' Osservatorio - sono anche i dati sull' occupazione femminile, mentre il lavoro sommerso continua a rappresentare un aspetto particolarmente problematico nella regione. I dati dell' indagine individuano un peso del sommerso pari al 25% dell' occupazione complessiva della regione, tanto che se tale percentuale confluisse nel lavoro regolare, il tasso di occupazione della Puglia salirebbe al 45%, in linea con la media nazionale. L' indagine ha, inoltre, evidenziato in particolare la capacita' del comparto delle produzioni manifatturiere di invertire la tendenza negativa del primo semestre. Questo dinamismo piu' elevato proprio nella parte finale dell' anno, quando a causa degli attentati dell' 11 settembre l' economia internazionale registrava vistosi rallentamenti, trova la sua giustificazione nel prevalente radicamento del sistema produttivo regionale sul mercato interno. Permangono, comunque, alcune criticita' di fondo messe in luce dagli esperti dell' Osservatorio, che riguardano in particolare la struttura stessa del sistema delle imprese. Un primo fondamentale fattore di debolezza e' costituito dalla eccessiva diffusione della piccola e piccolissima dimensione, che limita la capacita' di perseguire solide strategie di penetrazione sui mercati esteri. Proprio l' insufficiente livello di apertura internazionale e' un altro degli aspetti negativi emersi dall' indagine. Un' ulteriore debolezza del sistema viene indicata nella crescita non omogenea a livello territoriale che aumenta le disparita' interne di sviluppo. Per compiere quindi il salto di qualita' verso traguardi di sviluppo particolarmente significativi - ha concluso Matarrese - e' necessario ''mettere a punto politiche di sviluppo orientate al consolidamento e all' espansione dei sistemi economici presenti sul territorio regionale, non solo delle singole imprese''.
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